BRUXELLES - "L'impatto economico della guerra" in Ucraina sull'Ue "non sarà insignificante, sarà serio, a causa dell'impennata dei prezzi delle materie prime, delle conseguenze dell'inflazione e anche per i costi fiscali che gli Stati membri affronteranno per la crisi energetica e la crisi dei rifugiati". Lo ha detto il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, arrivando all'Eurogruppo. "Sono ancora convinto che se reagiamo con forza e unità possiamo attenuare l'impatto della guerra sulle nostre economie ed evitare che la ripresa in corso deragli del tutto", ha aggiunto.
L'impatto economico della guerra in Ucraina e "i costi aggiuntivi sui bilanci dei Paesi membri avranno certamente un effetto di rallentamento sulle previsioni di crescita", ha spiegato il commissario. "Noi avevamo previsto una crescita del 4% per quest'anno a livello europeo e questi numeri non sono più realistici", ha aggiunto.
Secondo Gentiloni "lo scenario di stagflazione può essere affrontato ed evitato se reagiamo in modo forte insieme"."Ci sono molte discussioni sullo scenario della stagflazione. La mia opinione è che noi possiamo evitarlo, perché siamo entrati in questa crisi con una ripresa rapida in Europa. Naturalmente parte di questa crescita verrà persa velocemente, ma possiamo ridurre l'impatto se reagiamo in modo forte e rapido, come abbiamo fatto durante la crisi della Covid-19", ha spiegato.
"L'incertezza totale nella quale siamo dal punto di vista economico di fronte a questa guerra rende l'idea di tornare semplicemente alle regole precedenti un'idea irrealistica", ha detto poi Gentiloni parlando della riforma del Patto di stabilità. "Che questo renda più facile trovare un'intesa sulla riforma del Patto non è automatico. Quello che è automatico è che tornare alle vecchie regole in un clima di incertezza come quello attuale sarebbe poco ragionevole", ha sottolineato, aggiungendo che "il lavoro per costruire un'intesa non si risolve in pochi giorni".
Infine Gentiloni sostiene che "abbiamo visto nelle crisi di questi anni sempre più che un gigante economico e commerciale come l'Ue deve anche avere una forza di difesa comune e questa sarà l'occasione giusta per arrivare a un obiettivo che può fare in pochi mesi i passi in avanti che non è riuscita a fare in vent'anni".
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