BRUXELLES - Nel 2019 sono stati individuati 14mila ingressi irregolari in Ue di migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale, il 41% in meno rispetto al 2018. Lo comunica Frontex in una stima flash, sottolineando che la Tunisia e il Sudan sono i Paesi di provenienza del maggior numero di migranti sbarcati irregolarmente sulle coste. Lungo la rotta del Mediterraneo occidentale, invece, gli ingressi in Ue sono stati 24mila, circa il 58% in meno rispetto al 2018.
Un aumento della pressione migratoria si è invece verificata sulle frontiere orientali dell'Unione. In tutto il 2019, oltre 82mila migranti irregolari sono stati individuati lungo la rotta del Mediterraneo orientale, pari a circa il 46% in più rispetto all'anno precedente. Il picco degli arrivi è stato raggiunto a settembre, poi il flusso ha cominciato a calare "in linea con il trend stagionale", scrive Frontex. Nella seconda metà del 2019, "gli arrivi irregolari nella regione sono stati al livello più alto dall'entrata in vigore dell'accordo Ue-Turchia nel marzo 2016, anche se ben al di sotto dei dati registrati nel 2015 e nei primi mesi del 2016".
Sulla rotta balcanica, invece, gli ingressi irregolari sono stati circa 14mila, oltre il doppio rispetto al 2018. Sulle due rotte orientali, Afghanistan e Siria sono stati i Paesi d'origine di oltre la metà di tutti i migranti irregolari. Se si guarda invece alla totalità degli ingressi in Ue lo scorso anno, quella afgana è la nazionalità maggiormente rappresentata. Nel 2019 si è registrato un aumento del 167% degli arrivi di migranti dall'Afghanistan rispetto al 2018. I dati raccolti da Frontex mostrano anche un numero sempre maggiore di donne fra i migranti irregolari: nei primi 10 mesi del 2019 circa il 23% dei migranti erano donne, il 4% in più rispetto al 2018.
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