(ANSA) - ROMA, 19 NOV - Giovedì 24 novembre cadranno i 25anni della morte della voce dei Queen, ancora oggi una delleicone più potenti prodotte dalla cultura pop. Persino nellamorte prematura Freddie Mercury ha lasciato un segno, stroncatodall'Aids quando le terapie che oggi permettono di convivere conla malattia erano ancora di là da venire. Persino un superdivomultimiliardario che aveva clamorosamente portato i codici dellateatralità gay sui palchi del rock aveva vissuto la suaomosessualità come un fatto privato, così come aveva tenutonascosta per anni la sua malattia. La morte prematura per i diviè il passaporto per il mito. Ma in fondo, se si vuolesintetizzare, ciò che rendeva così speciale Freddie Mercury eraproprio il fatto che portasse in scena il suo mito. Tecnicamenteè stato un cantante strepitoso e un performer con pochi rivali,tra rock e lirica. Se lo ricorda bene chiunque abbia visto LiveAid, dove, per giudizio unanime, il set dei Queen fu consideratodi gran lunga il migliore.
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