ROMA - Nel futuro prossimo della politica di coesione dell'Unione, lo stato di diritto e la solidarietà potranno diventare dei fattori incentivanti - più che delle vere e proprie condizioni - a cui legare l'erogazione dei fondi europei. A confermarlo è la visione espressa da Nicola De Michelis, capo di gabinetto della commissaria europea per le politiche regionali Corina Creu, secondo il quale: "Chi ha accolto positivamente i flussi migratori avrà più risorse, chi invece ha detto 'no grazie', ne avrà un po' meno".
In vista della proposta della Commissione sul bilancio pluriennale dell'Ue per il post 2020 (attesa per il prossimo 2 maggio), infatti, "non stiamo pensando tanto alla condizionalità dei fondi ma a degli incentivi", ha aggiunto De Michelis spiegando che si tratta di un modo per aggirare la questione e renderla più gestibile politicamente.
Si mostra fiduciosa Beatrice Covassi, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che sulla nuova condizionalità dice: "di sicuro riusciremo a trovare una quadra", anche se "si tratta di un discorso abbastanza difficile, c'è sempre il rischio di strumentalizzazioni politiche e il ruolo della Commissione è di mantenere un bilanciamento degli interessi di tutti".
Intanto, europarlamentari italiani appartenenti a differenti parti politiche sono d'accordo su un tema: alla programmazione europea va riservata più attenzione. Alcune regioni del Mezzogiorno "hanno dimostrato di non essere sempre all'altezza del sistema, abbiamo perso circa 160 milioni di euro nella scorsa programmazione, un dato che non possiamo permetterci". Ha fatto notare il vice presidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo (M5S), invitando a un maggior coordinamento nazionale sull'operato dei territori.
Anche David Sassoli (Pd) ritiene che sull'utilizzo dei fondi strutturali alcune regioni fatichino tantissimo e non debbano essere lasciate sole sulla progettazione. Quando si parla di politica di coesione "spesso non si conosce l'argomento e questo è un dramma". Ha aggiunto l'europarlamentare di Forza Italia Salvatore Cicu, attribuendo alla politica la responsabilità di questo problema.
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