Europa
Venerdì 25 Gennaio 2019
Draghi: 'Timori per l'Eurozona, ma rischio di recessione è basso'
La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato.
La Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi d'interesse invariati: il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. La decisione è in linea con le attese del mercato. La Bce ha confermato che i tassi di interesse rimarranno fermi fino all'estate del 2019. In una nota diffusa al termine della riunione di politica monetaria, in cui si è deciso di lasciare i tassi invariati, l'Eurotower ribadisce che i tassi di interesse si manterranno "su livelli pari a quelli attuali almeno fino all'estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine".
Il Consiglio direttivo della Bce "intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse". Ha comunicato la Bce in una nota precisando che i reinvestimenti proseguiranno "finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario".
"I rischi per le prospettive" economiche dell'Eurozona "si sono mossi verso il basso". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, citando fra i fattori di rischio il protezionismo, gli scenari geopolitici, i Paesi emergenti e la vulnerabilità dei mercati finanziari. "La minaccia del protezionismo sta pesando sulla fiducia economica". "E' ancora necessario un significativo stimolo monetario per sostenere l'inflazione" nell'Eurozona, ha sottolineato Draghi. L'inflazione nell'eurozona nei prossimi mesi "rallenterà" a causa del calo dei prezzi del petrolio. Il numero uno della Bce ha parlato anche della Brexit: "Lunghe trattative rappresentano un rischio per la crescita economica".
"C'è unanimità, nel consiglio direttivo della Bce, che la probabilità di una recessione sia bassa", ha sostenuto il presidente della banca centrale nella conferenza stampa al termine della riunione del Board. Draghi ha allontanato i timori sulla situazione delle banche: "Il settore bancario" nell'Eurozona "è molto più solido rispetto all'inizio della crisi", ha spiegato Draghi. Il presidente ha sottolineato, quindi, che la Banca centrale europea è pronta ad intervenire se occorre: "La Bce non ha esaurito tutte le sue munizioni e la sua cassetta degli attrezzi è sempre lì"
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