PECHINO - "E' comune dovere di Ue, Cina, Usa e Russia non iniziare guerre commerciali": nella conferenza stampa congiunta con il premier cinese Li Keqiang e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha lanciato un appello in merito alle tensioni commerciali affermando che "c'e' ancora tempo per prevenire il conflitto e il caos".
Tusk ha "ripetuto" quanto appena riferito al premier Li durante il bilaterale Cina-Ue: "Oggi, nello stesso giorno in cui l'Europa incontra la Cina a Pechino, il presidente americano Trump e il presidente russo Putin parleranno a Helsinki. Siamo tutti consapevoli del fatto che l'architettura del mondo sta cambiando sotto i nostri occhi". Ed è "nostra responsabilità comune renderlo un cambiamento per il meglio. Ricordiamo, qui a Pechino, e là, a Helsinki, che il mondo che stavamo costruendo da decenni, a volte attraverso dispute, ha portato la pace per l'Europa, lo sviluppo della Cina e la fine della Guerra Fredda tra l'Oriente e l'Occidente. È un dovere comune dell'Europa e della Cina, dell'America e della Russia, non distruggere questo ordine, ma migliorarlo", ha detto Tusk.
In altri termini, "non iniziare guerre commerciali, che si sono trasformate in conflitti così spesso nella nostra storia, ma per riformare coraggiosamente e responsabilmente l'ordine internazionale basato sulle regole. Per questo motivo chiedo ai nostri padroni di casa cinesi, ma anche ai presidenti Trump e Putin di avviare congiuntamente questo processo di riforma de Wto", l'Organizzazione mondiale del Commercio. "C'è ancora tempo per prevenire il conflitto e il caos. Oggi siamo di fronte a un dilemma: se giocare a un gioco duro come guerre tariffarie e conflitti in luoghi come l'Ucraina e la Siria, o cercare soluzioni comuni basate su regole eque. Questo è il motivo per cui responsabilità, prevedibilità, spirito di cooperazione e rispetto delle nostre regole e degli impegni comuni sono così importanti in questi giorni".
L'Ue, ha concluso Tusk, "è impegnata a lavorare per la modernizzazione del Wto": c'è bisogno di nuove regole in materia di sussidi industriali, proprietà intellettuale e trasferimenti forzati di tecnologia, riduzione dei costi commerciali, nonché di un nuovo approccio allo sviluppo e alle risoluzione delle controversie più efficace. In questo scenario, il Wto va rafforzato "come istituzione e come garanzia di parità di condizioni".
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