BRUXELLES - La plenaria dell'Europarlamento in corso a Bruxelles ha approvato in via definitiva la legge sul clima, che fissa l'obiettivo Ue di ridurre le emissioni di gas serra al 2030 del 55% rispetto ai livelli del 1990 per raggiungere la neutralità climatica nel 2050.
La legge è passata con 442 voti a favore, 203 contrari e 51 astensioni. Serve solo un passaggio formale in Consiglio Ue, che dovrebbe avvenire la prossima settimana, per la pubblicazione e l'entrata in vigore della normativa, parte essenziale del Green Deal. La legge è il presupposto necessario affinché la Commissione europea possa presentare il 14 luglio prossimo il suo primo pacchetto clima, noto come "Fit for 55", con il quale proporrà di modificare undici normative Ue, dal clima alle rinnovabili, dall'efficienza alla tassazione dell'energia.
Nel pacchetto ci sarà anche la nuova direttiva sull'uso dei suoli (Lulucf) che, come da accordo tra Europarlamento e Consiglio sulla legge per il clima, dovrebbe aumentare la capacità di assorbimento delle foreste Ue aumentando la riduzione potenziale delle emissioni dal 55 al 57% al 2030.
"La legge sul clima è una una legislazione storica, è la legge di tutte le leggi, che ci dirà nei prossimi anni di rimanere nei limiti che abbiamo fissato con la riduzione di almeno il 55% delle emissioni dei gas serra nel 2030 rispetto al 1990 e la neutralità climatica nel 2050. Se il Parlamento europeo voterà a favore e poi il Consiglio adotta il regolamento, allora noi, Europa, saremo leader nel mondo". Aveva detto questa mattina Frans Timmermans vicepresidente della Commissione europea intervenendo al parlamento europeo al dibattito sulla legge sul clima.
"Con la politica del clima noi salviamo l'umanità, ma noi non siamo alla fine, anzi non è neanche l'inizio della fine - ha aggiunto -, ora abbiamo la legge sul clima che è di portata storica, ma l'unica vera misura del nostro successo sarà un'altra e cioè se saremo in grado di cambiare le politiche su tutti i fronti e su tutte le tematiche".
"Il taglio di almeno il 55% delle emissioni nel 2030 ci può portare alla neutralità climatica nel 2050 e sono lieto di vedere che il resto del mondo ci sta seguendo. Tuttavia non capisco come i Verdi possano votare no" al testo sulla legge sul clima al Parlamento europeo. Lo ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans intervenendo alla plenaria del parlamento europeo. "Lo dico a chiare lettere, spero in una vostra posizione costruttiva, dovete essere dalla nostra parte", ha aggiunto.
Una legge "storica, ma insufficiente". E' il commento dell'eurodeputata dei Verdi europei Eleonora Evi dopo l'approvazione da parte della plenaria dell'Eurocamera della legge Ue sul clima. "Oggi io e i miei colleghi dei Greens/EFA abbiamo votato contro", dichiara Evi in una nota. La legge sul clima fissa l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 55% al 2030, che "non è sufficiente a contenere l'aumento delle temperature secondo quanto stabilito dagli Accordi di Parigi", e "la riduzione delle emissioni al 55% è solo apparente, perché frutto di inammissibili trucchetti contabili che nel calcolo includono anche le emissioni assorbite dal suolo e dalle foreste, cosicché la percentuale reale è solo del 52,8%". "Siamo ancora lontani da una legge all'altezza delle sfide ambientali che ci aspettano", conclude Evi.
Secondo il Gruppo politico dell'Europarlarment Renew Europe, la nuova legge sul clima Ue "trasforma le promesse politiche in regolamenti vincolanti tanto necessari, al fine di garantire che l'Ue diventi climaticamente neutra entro il 2050 al più tardi". "Faremo 2,5 volte di più in 9 anni di quanto abbiamo fatto negli ultimi 10 - dichiara in una nota l'esponente di Renew e presidente della Commissione ambiente dell'Europarlamento Pascal Canfin - ora accelereremo in modo considerevole la lotta ai cambiamenti climatici rivedendo più di 50 leggi europee".
"Grazie al pragmatismo e alla mediazione del Ppe, oggi l'Europarlamento vota un regolamento sul clima ambizioso ma con i piedi per terra: l'obiettivo di tagliare del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030 è infatti la vittoria del realismo sulla propaganda ideologica iper ambientalista. Respingendo i tentativi di verdi e sinistra di introdurre target ancora più stringenti rispetto alla proposta della Commissione, target irraggiungibili che metterebbero a rischio imprese e posti dei lavoro, siamo rimasti sul terreno della concretezza senza rinunciare alla sfida della sostenibilità". Ha commentato in una nota l'eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini.
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