BRUXELLES - Ripartire dalla "proposta iniziale" ed "equilibrata" della Commissione Ue della riforma sul copyright, per arrivare a settembre a una posizione condivisa all'Europarlamento e poter cominciare così i negoziati con il Consiglio. E' l'approccio pragmatico auspicato dalla stessa Commissione Ue all'indomani del "rinvio, non del respingimento" deciso dalla plenaria di Strasburgo.
Questa proposta "non bandirà i meme o i link, come è stato spesso asserito nel dibattito pubblico", sottolinea una portavoce dell'esecutivo comunitario, ma "sono necessarie nuove regole per consentire ai creatori e alla stampa di avere un miglior trattamento quando i loro lavori sono resi disponibili online, garantendo allo stesso tempo la libertà di espressione e lo sviluppo" innovativo delle piattaforme, di cui 7mila sono europee. Per questo le lobby sono più agguerrite che mai.
"Le regole del copyright sono al centro di enormi interessi economici, la maggior parte delle volte conflittuali", ha avvertito la portavoce, sottolineando la "piena fiducia nella capacità del Parlamento europeo di adottare una posizione bilanciata, in modo indipendente e nell'interesse europeo". Il rischio, infatti, è che un lavoro di revisione delle regole iniziato nel 2016 venga affossato.
"Ci aspettiamo che il Parlamento continui a lavorare per raggiungere una posizione il prima possibile, in modo che possano iniziare i negoziati con il Consiglio", perché, avverte la Commissione, "qualsiasi ulteriore ritardo nel processo a questo stadio metterebbe a rischio l'adozione" delle nuove regole sul copyright "prima delle prossime elezioni europee".
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