BRUXELLES, 05 NOV - Cresce la preoccupazione delle imprese Ue per le previsioni sulle vendite, l'occupazione e gli investimenti nazionali ed esteri nel 2020 rispetto a dodici mesi fa. Lo riportano le camere di commercio Ue (Eurochambers) nella ventisettesima edizione del loro sondaggio economico 'EES2020'.
Le imprese italiane prevedono una domanda interna oltre lo 0,4%, il prezzo dell'energia e delle materie prime intorno allo 0,2%, un costo del lavoro superiore dello 0,4% e una domanda estera dello 0,1%. Italia, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e i Paesi bassi sono i meno ottimisti a livello nazionale sulla crescita delle vendite interne.
Le aziende si aspettano un rallentamento della crescita dei Pil nazionali e prevedono lo stesso anche nelle esportazioni. La Germania registra una continua riduzione degli ordini dalle industrie tedesche, la sua economia ha visto un calo dello 0,1% nel secondo trimestre del 2019, ci si aspetta previsioni simili anche nel terzo trimestre. Ciò trascinerebbe la Germania nella sua prima recessione in più di sei anni. La guerra sulle tariffe tra Usa e Cina è indicata come una delle cause di queste aspettative negative. In particolare in Germania e nell'Europa dell'Est le aziende esprimono preoccupazione per i prezzi dell'energia e delle materie prime.
Rispetto all'impatto che avrà la Brexit, le più preoccupate sono le aziende di Germania, Irlanda, Malta e Cipro.
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