BRUXELLES/ZAGABRIA - Brexit e bilancio Ue. Sono queste le sfide per la Croazia che a inizio gennaio assumerà per la prima volta la presidenza di turno semestrale del Consiglio europeo. Un debutto impegnativo per Zagabria, membro più giovane dell'Ue alla quale ha aderito nel 2013. "Un'Europa più forte in un mondo di sfide", è il motto scelto, mentre quattro sono i punti centrali del programma adottato dal governo guidato dal premier conservatore Andrej Plenkovic: sviluppo, infrastrutture, sicurezza e un forte impatto dell'Europa su scala globale.
"In questa epoca di grandi cambiamenti tecnologici, geopolitici e demografici, l'economia e il mercato del lavoro in Europa si confrontano con una concorrenza sempre più forte, soprattutto della Cina e degli Stati uniti", ha detto Plenkovic, precisando che per questo la presidenza del suo Paese mira a rafforzare le politiche comunitarie per uno sviluppo e una crescita più equilibrati dell'est e dell'ovest del continente.
Tra i dossier caldi per Zagabria c'è la gestione della Brexit, che dovrebbe scattare il 31 gennaio, seguita poi dal coordinamento della prima fase dei negoziati tra il Regno Unito e Bruxelles sui futuri rapporti commerciali. All'ordine del giorno ci sarà inoltre la stesura del quadro finanziario pluriennale, ovvero il bilancio dell'Ue per il periodo 2021-2027. Fonti ben informate a Bruxelles prevedono che si possa concludere il tutto prima che il testimone passi alla Germania che guiderà il semestre di presidenza da luglio.
Il 2020 vedrà anche il lancio dei lavori della Conferenza sul futuro dell'Europa, un nuovo organo politico voluto da Berlino e Parigi, con un mandato inter-istituzionale del Parlamento e della Commissione europea con il compito di discutere e delineare una proposta di riforme dell'Unione, per rendere più democratiche ed efficaci le sue istituzioni. La prima fase della Conferenza, che coincide con la presidenza della Croazia, sarà dedicata al "funzionamento dell'Ue e delle sue istituzioni". Non a caso la nuova commissaria europea con delega alla "Democrazia europea" è la croata Dubravka Suica, che dovrebbe assumere anche il coordinamento dei lavori della Conferenza.
In agenda anche l'allargamento. Dopo il mancato avvio dei negoziati di adesione all'Ue con la Macedonia del Nord e l'Albania, il ruolo della presidenza croata su questo tema potrebbe essere molto più influente di quello contemplato prima del veto ai due Paesi balcanici. Plenkovic ha ribadito il pieno appoggio alla prospettiva europea di Skopje e Tirana, e a maggio è in programma a Zagabria un importante vertice Ue-Balcani. Le prime due settimane della presidenza prevedono un programma intenso per Plenkovic, che il 7 gennaio a Parigi incontrerà Emmanuel Macron e il 16 a Berlino Angela Merkel.
Tra questi due appuntamenti, a Zagabria il 9 gennaio giungerà il nuovo presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, mentre il 10 gennaio nella capitale croata si riunirà la Commissione europea al completo. Ma ancora prima di tutto questo, il 5 gennaio, la Croazia sceglierà il futuro presidente della Repubblica nel ballottaggio tra l'ex premier socialdemocratico Zoran Milanovic e la presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar Kitarovic.
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