BRUXELLES - "L'Ue condanna fermamente l'attacco contro l'Unrwa a Gerusalemme Est: i responsabili devono essere chiamati a risponderne ed è responsabilità di Israele garantire la sicurezza degli operatori umanitari". Lo ha scritto su X l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell§, dopo l'annuncio dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi della chiusura della sua sede a Gerusalemme Est. "L'Unrwa è un'insostituibile ancora di salvezza per milioni di persone a Gaza e nella regione", ha detto l'alto diplomatico.
L'Agenzia ha accusato alcuni "estremisti israeliani" di aver "appiccato il fuoco" alle aree all'aperto del complesso. "Gli israeliani hanno appiccato il fuoco per due volte al perimetro del quartier generale dell'Unrwa a Gerusalemme Est occupata", mentre all'interno era presente "personale dell'Unrwa e di altre agenzie delle Nazioni Unite", ha affermato il capo dell'Agenzia Philippe Lazzarini, precisando di aver "preso la decisione di chiudere il perimetro fino a quando non sarà ripristinato un adeguato livello di sicurezza".
"È ora di superare le nostre divisioni sulla guerra in Medio Oriente", ha scritto l'alto rappresentante Borrell in un articolo sul suo blog. "Come Ue, potremmo avere i mezzi per pesare sugli attori di questa tragedia: siamo il primo fornitore di aiuti internazionali al popolo palestinese e il principale partner di Israele nel commercio, negli investimenti e negli scambi personali, dato che il nostro accordo di associazione con Israele è il più completo di tutti", spiega. "Tuttavia siamo stati troppo divisi per poter influenzare gli attori nella regione: è giunto il momento di superare queste divisioni e di agire con decisione per porre fine alle ostilità, liberare gli ostaggi e avviare il processo politico per attuare finalmente la soluzione dei due Stati, l'unico modo per portare una pace duratura nella regione", rimarca Borrell.
"È essenziale non solo per preservare le vite umane e la pace nella regione, evitando le conseguenze potenzialmente disastrose per l'Europa del proseguimento e dell'estensione del conflitto, ma anche per combattere la narrativa dei 'due pesi e due misure' usata contro di noi con un certo successo dalla propaganda russa in molte parti del mondo: se non saremo in grado di contribuire alla pace in Medio Oriente, rischiamo di perdere il sostegno globale, soprattutto per quanto riguarda l'Ucraina", si legge ancora nell'articolo
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