All'ambasciata di Bruxelles la premiazione del De Sanctis Europa

Il filosofo Étienne Balibar, l'artista Michelangelo Pistoletto, le registe Alba e Alice Rohrwacher, il giornalista Christophe Berti e lo scrittore Jan Brokken sono i vincitori della terza edizione del premio De Sanctis Europa, premiati nel corso della ceri...

BRUXELLES - Il filosofo Étienne Balibar, l'artista Michelangelo Pistoletto, le registe Alba e Alice Rohrwacher, il giornalista Christophe Berti e lo scrittore Jan Brokken sono i vincitori della terza edizione del premio De Sanctis Europa, premiati nel corso della cerimonia che si è tenuta presso l'ambasciata d'Italia a Bruxelles. L'ambasciatore Federica Favi ha introdotto Francesco De Sanctis, presidente dell'omonima fondazione e discendente del celebre intellettuale, che ha sottolineato come la giuria si sia concentrata sulla "prospettiva europea" per conferire i premi.
    "Sull'Europa incombe il nazionalismo e populismo", ha ammonito Balibar partecipando da remoto. "Il manifesto di Ventotene aveva al suo interno una dimensione sociale importante ma, a partire dal trattato di Maastricht, l'attenzione si è concentrata di più verso l'avanzamento istituzionale ed economico-finanziario dell'Europa e ora ne stiamo pagando il prezzo". Le sorelle Rohrwacher hanno espresso il loro "grande onore" per il riconoscimento, ancora più "emozionante riceverlo insieme".
    Berti, che è il direttore de Le Soir ed è di origine italiana (la famiglia di suo padre viene da Monghidoro), ha voluto condividere il premio con i suoi colleghi. "Il giornalismo - ha detto - è un mestiere collettivo, sia all'interno della propria testata che all'esterno, attraverso i consorzi internazionali di cui Le Soir fa parte". "Il giornalismo di qualità è fondamentale per la nostra società", ha detto ancora, dedicando poi il premio, commosso, ai nonni emigrati in Belgio. A chiudere l'intervento, sempre in presenza, di Brokken (autore di romanzi di successo come Anime baltiche e Il giardino dei cosacchi).
    "Vorrei ricordare qui le parole di Kundera: 'l'Europa è il massimo delle diversità compressa nel minimo dello spazio'. È una ricchezza da custodire".
   

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