BRUXELLES- Diminuisce l'inquinamento da nitrati nelle acque europee, ma i progressi sono ancora troppo disomogenei. Sono le conclusioni del rapporto periodico della Commissione europea sull'applicazione della cosiddetta direttiva nitrati, che ha l'obiettivo di ridurre e impedire l'inquinamento delle acque causato dai nitrati provenienti dagli allevamenti.
Per quanto riguarda le acque sotterranee, tra il 2012 e il 2015 si sono registrati sforamenti del limite fissato dalla direttiva di 50mg per litro nel 13,2% delle stazioni di rilevamento. Nel 2008-2011 il dato era del 14,4%. In Germania e Spagna si arriva al 28 e 21,5%. L'Italia è sotto la media Ue, poco più del 10%, nonostante il numero di mucche (+13,9%) da latte sia aumentato più di altri paesi.
Lievi miglioramenti anche per la qualità delle acque superficiali, con la situazione più critica a Malta e la migliore in Svezia e Irlanda. La Commissione invita i paesi a fare più sforzi nel monitoraggio, ancora troppo frammentato e condotto con metodologie diverse, e per promuovere pratiche di allevamento innovative per ridurre il carico di nitrati e i fenomeni di eutrofizzazione.
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