BRUXELLES - 'No alla pubblicità sessista' è il messaggio dei deputati Socialisti e Democratici del Parlamento europeo per celebrare la giornata internazionale della donna. Il gruppo progressista ha elaborato una carta che impegna le città europee a mettere al bando nei luoghi pubblici le pubblicità sessiste, che riducono la donna ad un oggetto sessuale e veicolano immagini di corpi perfetti e ruoli femminili tradizionali. All'iniziativa hanno aderito oggi Londra, Francoforte sul Meno (Germania), Charleroi (Belgio) e una circoscrizione di Bucarest (Romania), ma il network di città europee contro gli stereotipi nei media potrebbe allargarsi a macchia d'olio, anche Milano, Parigi e Berlino hanno mostrato interesse.
"A Bruxelles, c'è stata una campagna di poster 'Sugar Baby', affissi nei pressi delle Università, che di fatto incitava le studentesse a prostituirsi per pagarsi gli studi" ha raccontato all'ANSA la deputata belga Maria Arena "La città di Bruxelles è intervenuta per vietare questi manifesti, le mentalità si cambiano anche con la legge".
Donatella Martini, presidente dell'associazione 'Donne in Quota' ha ricordato che il Parlamento europeo ha già approvato nel 2008 una risoluzione sugli effetti del marketing pubblicitario sulla parità di genere, "ma gli stati europei sottovalutano il problema". "Ci siamo rivolti all'Istituto di autodisciplina pubblicitario in Italia" per sensibilizzare gli esperti sull'immagine della donna nella pubblicità.
Per i socialisti al Parlamento europeo, combattere la pubblicità sessista è un modo per combattere la violenza contro le donne. La carta è il punto di partenza per responsabilizzare le autorità regionali, ma "l'obiettivo" ha detto il promotore dell'iniziativa, il socialista francese Eduard Martin,"è di proporre una legge europea per vietare queste pubblicità che macchiano il genere umano e umiliano le donne".
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