Amici con la coda / Bergamo Città
Lunedì 27 Gennaio 2020
Richiamare il cane:
cosa fare e cosa no
Chi non ha mai avuto problemi almeno una volta a richiamare il proprio cane (me compreso), alzi la mano! Io stesso non lo faccio.
Solo con il tempo e l’esperienza ho imparato alcune tecniche (cito solo quelle a mio avviso davvero efficaci) che mi hanno permesso di poter liberare i miei cani in assoluta tranquillità. Prima di trattare questo argomento è mio dovere ricordarvi ciò che anche la legge prescrive, ovvero che i cani vanno liberati solo nei posti in cui è consentito farlo e comunque dove non rechino alcun pericolo per nessuno, quindi ovviamente non sguinzagliamoli sui marciapiedi, vicino alle strade o alle ferrovie, sulle ciclabili, nei pressi di scuole o asili o dove comunque c’è aggregazione di gente. Ricordiamoci che a qualcuno può dare fastidio e qualcun altro può addirittura avere paura, e che basta un nonnulla per provocare un incidente stradale dalle conseguenze disastrose per il nostro cane, per il malcapitato automobilista (o peggio motociclista) e anche per noi! Siamo buoni cittadini e rispettiamo le regole della comunità.
Inoltre liberiamo i nostri cani solamente quando ci sentiamo sicuri di poterlo fare serenamente. Se abbiamo il minimo dubbio non facciamolo. Il nostro cane sa riconoscere la nostra sicurezza e legge alla perfezione i nostri stati d’animo. Se ci dimostriamo insicuri o ansiosi, per lui non siamo credibili. Saper richiamare il proprio cane è davvero un’arte, e come tale nasconde i sui bei trucchetti.
Vediamoli insieme, partendo come sempre da ciò che sconsiglio di fare:
Arrabbiarsi e sbraitare
Non è molto conveniente, qualsiasi essere, noi compresi, non torniamo volentieri se chi ci sta chiamando urla come un forsennato minacciandoci, se poi il cane è anche timido, andremmo a peggiorare la situazione. Certo, ci sono anche i cani che tornano «sotto minaccia» (magari roteando un bastone…) perché costretti e con grande paura, ma a mio avviso questo è il modo peggiore per rapportarsi con il proprio amico, e attenzione, non è detto che funzioni!
Inseguirlo, corrergli dietro
Altra cosa da non fare è inseguirlo, magari rincorrerlo, difficile prenderlo così… Avete mai provato a giocare con il vostro cane? Solitamente adora farsi inseguire, quindi questo stratagemma per rinforzare il richiamo ai suoi occhi potrebbe anche trasformarsi in un bellissimo e divertentissimo gioco da fare con voi: praticamente il massimo!! Mentre anche in questo caso se siamo di fronte ad un soggetto particolarmente timido, potrebbe continuamente scappare sentendosi un po’ come una preda alla mercè del proprio predatore. Evitiamo di assumere queste sembianze al cospetto di un soggetto pauroso, sarebbe deleterio anche nei confronti del nostro rapporto quotidiano con lui.
Fare il «palo»
Parliamo ora di un’altra situazione che spesso ci impedisce di avere successo quando vogliamo richiamare il cane, ovvero “fare il palo”, cioè stare sempre fermi nello stesso punto. Non va bene perché il nostro amico ci mette davvero poco a capire che siamo sempre lì praticamente immobili o ci muoviamo solo di qualche passo. Perdiamo in brevissimo tempo di interesse nei suoi confronti, ed ecco che anche in questo caso il nostro richiamo non funziona!
Quindi che fare? Prima regola muoversi in continuazione
Quando il cane è libero non stiamo mai fermi nello stesso punto, continuiamo a camminare, meglio se in maniera poco prevedibile, facciamo curve frequenti e seguiamolo con la coda dell’occhio. Ad un certo punto noterete che, anche se intento a fiutare l’odore più pregiato del campo, ogni tanto guarderà verso di noi per sincerarsi di ciò che stiamo facendo. E’ il momento magico per richiamarlo, e attenzione, essendo un momento magico non dura che una frazione di secondo. Esercitiamoci a casa e in giardino a cercare di captare quell’attimo in cui si concentra su di noi anche quando è lì vicino, e fissiamo questo istante, premiamolo, inserendo anche una parola e un gesto di riferimento.
Muoversi in direzione opposta
Se il cane sta seguendo una “pista” interessantissima e si disinteressa completamente di noi ecco che dobbiamo essere un po’ più radicali e determinati: sembra assurdo ma dobbiamo letteralmente andarcene in direzione completamente opposta alla sua. Non dobbiamo avere tentennamenti, non dobbiamo fermarci a chiamarlo in continuazione, andiamo via e basta! So che sembra una cosa scriteriata da farsi, ma se siamo dei buoni riferimenti per lui, se siamo davvero dei bravi leader, prima o poi arriverà da noi di gran carriera. Possiamo eventualmente inserire una variante a tutto ciò se gli spazi ce lo consentono (d’altronde non si libera il cane a bordo strada), si tratta di fare un breve tratto (30-50 metri) a passo davvero sostenuto in direzione opposta a lui per poi compiere una larga curva nella sua direzione che ci permetterà comunque di non perderlo di vista. A questo punto valgono le regole di richiamo di cui abbiamo già parlato in precedenza.
L’importanza della voce
Rileggendo quanto scritto fino ad ora, sembra che richiamare il nostro cane con la voce sia perfettamente inutile. Non è assolutamente così, il richiamo vocale è importante ma va attuato solo insieme agli altri trucchetti visti prima, e anch’esso ha le sue regole. Siete mai andati a cavallo? Io da ragazzo condividevo questa passione con il mio povero papà e ricordo che per incitare il quadrupede ad andare veloce si usava un vocalizzo dal timbro molto acuto e, come per magia, ecco che il cavallo iniziava a galoppare, mentre per fermarlo serviva un suono grave e continuato, un «ooooooooh» dal tono molto basso.
Provate con il vostro cane: dategli un bel «vieni» squillante, allegro e deciso, e magari inserite anche un gesto (che sarà sempre quello) insieme alla parola… ed eccolo che arriva, o quanto meno che vi presta attenzione!
Quando lo richiamate evitate di usare il suo nome, io preferisco utilizzare un comando specifico per l’occasione. Il più utilizzato è logicamente il «vieni», ma potete inserire qualsiasi parola, a patto che si presti ad una tonalità alta. Consiglio anche di premiarlo ogni qualvolta viene da voi, ma attenzione con il cibo, se ci sono altri cani nelle vicinanze spostatevi o limitatevi ad una carezza. Molto utile è anche, una volta arrivato, impartirgli un bel «seduto». Ciò nel tempo servirà a fare in modo che si fermi al vostro cospetto per essere premiato e per agganciarlo al guinzaglio, e non a che arrivi da voi lanciato fermandosi cinquanta metri più avanti (magari dopo avervi travolto…).
* Educatore cinofilo professionista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA