Risale alle scorse settimane la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della nuova ordinanza del Ministero della salute in materia di cani.
In realtà di nuovo non vi è praticamente nulla rispetto alla precedente, risalente al 2009 e meglio conosciuta come "Ordinanza Martini", si tratta in sostanza di una proroga in là nel tempo (un anno).
Vale la pena però di andarla a rivedere in quanto queste disposizioni sono purtroppo sconosciute ai più, e purtroppo non mi riferisco ai soli proprietari di cani.
Ecco quindi di sotto riportati i sette punti della nuova ordinanza:
1. Il proprietario di un cane e' sempre responsabile del benessere,del controllo e della conduzione dell'animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall'animale stesso.
2. Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprieta' ne assume la responsabilita' per il relativo periodo.
3. Ai fini della prevenzione di danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane adottano le seguenti misure:
a) utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
b) portare con se' una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumita' di persone o animali o su richiesta delle autorita' competenti;
c) affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
d) acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonche' sulle norme in vigore;
e) assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.
4. E' fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con se' strumenti idonei alla raccolta delle stesse.
5. Sono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani, in conformita' al decreto ministeriale 26 novembre 2009, con rilascio di un attestato di partecipazione denominato patentino. I percorsi formativi sono organizzati dai comuni congiuntamente ai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, i quali possono avvalersi della collaborazione dei seguenti soggetti: ordini professionali dei medici veterinari, facolta' di medicina veterinaria, associazioni veterinarie e associazioni di protezione animale. Il comune, su indicazione del servizio veterinario ufficiale, individua il responsabile scientifico del percorso formativo tra i medici veterinari esperti in comportamento animale o appositamente formati dal Centro di referenza nazionale per la formazione in sanita' pubblica veterinaria, istituito presso l'Istituto zoo profilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna.
6. Il medico veterinario libero professionista informa i proprietari di cani in merito alla disponibilita' di percorsi formativi e, nell'interesse della salute pubblica, segnala ai servizi veterinari dell'azienda sanitaria locale la presenza, tra i suoi assistiti, di cani che richiedono una valutazione comportamentale in quanto impegnativi per la corretta gestione ai fini della tutela dell'incolumita' pubblica.
7. A seguito di episodi di morsicatura, di aggressione o sulla base di altri criteri di rischio i comuni, su indicazione dei servizi veterinari, decidono, nell'ambito del loro compito di tutela dell'incolumita' pubblica, quali proprietari di cani hanno l'obbligo di svolgere i percorsi formativi. Le spese per i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane.
Analizzando attentamente l'ordinanza sorgono spontanee alcune riflessioni:
i primi due punti mettono bene in risalto le responsabilità del proprietario, sia per quanto riguarda il benessere del cane che per la responsabilità in caso di incidenti. Oggi più che mai una copertura assicurativa diventa necessaria.
Il terzo e il quarto punto punto ci indicano innanzitutto come portare correttamente a spasso il nostro cane. Si riassume semplicemente così: cani sempre al guinzaglio (tranne che in area cani), museruola sempre a portata di mano, e obbligo di raccolta delle deiezioni con appositi sacchettini. Chiariamo alcuni aspetti. Il primo è relativo ai diffusissimi guinzagli estensibili (tipo "flexi"). Non sono fuori legge, ma andrebbero tenuti fissi a una lunghezza massima di un metro e mezzo.
Trovo la cosa assolutamente sensata, almeno sui marciapiedi, dove non è rado vedere cani che improvvisamente invadono la sede stradale (con tutti i rischi che comporta la cosa) prima che il proprietario riesca a bloccare il guinzaglio. Per quanto riguarda la museruola si tratta a mio avviso di una misura del tutto precauzionale ma attenzione, come avete notato non si pone alcun minimo standard di peso o statura del cane.
Avete un pinscher di tre chili? Adoperatevi per trovargli una museruola che probabilmente non userete mai… In realtà dal 2009 ad oggi non si hanno praticamente notizie di multe o sanzioni date per questo motivo, ma queste sono le disposizioni e non si sa mai.
Il punto C è molto importante e in sostanza ci dice questo: un cane di taglia grande non può essere affidato, ad esempio ad un bambino, per la passeggiata in quanto lo stesso non sarà in grado di poterlo gestire in caso di bisogno. Per alcuni la cosa è assurda soprattutto se il cane è ben educato, per me che sono un educatore cinofilo professionista invece si tratta di un provvedimento sensato: da sempre sostengo che i cani sono animali e non macchine, quindi una piccola percentuale di imprevedibilità bisogna sempre considerarla. Io stesso non permetto a mio figlio di sei anni di condurre al guinzaglio per strada il mio Maverick, un flat coated retriever di oltre trenta chili.
I paragrafi "d" ed "e" sono invece un palese invito a rivolgersi a noi educatori cinofili, non solo per assicurare al cane una buona educazione (paragrafo e) ma anche per poter arrivare ad un acquisto/adozione ragionato e consapevole (paragrafo d)e non solamente emozionale o puramente "commerciale".
Il punto 5 tratta dei famosi "patentini". In provincia di Bergamo ne sono già stati fatti alcuni con un discreto successo, auguriamoci che tanti altri ne possano essere realizzati, è nell'interesse di tutti che ciò avvenga, anche perchè il programma del corso è secondo me interessante e ben sviluppato. Facciamo però attenzione: come avrete notato nella realizzazione dei patentini non vengono mai menzionati educatori o istruttori cinofili, questo perché si tratta di percorsi formativi rivolti esclusivamente ai proprietari e non sono, ne' sostituiscono, i corsi di educazione del cane, che rimangono, ovviamente di nostra pertinenza.
I punti 6 e 7 scendono nello specifico relativamente ai percorsi formativi e sono di competenza esclusiva dei medici veterinari.
Paolo Bosatra
educatore cinofilo
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