Amici con la coda
Lunedì 05 Marzo 2012
Quando Micio
non usa la cassetta
Uno dei problemi più complessi legato al mondo di Micio è l'improvvisa avversione alla lettiera, che si traduce nell'eliminazione dell'urina o delle feci fuori dalla cassetta.
«Tutti i gatti sono illuminati», ricorda un vecchio proverbio popolare e chi li ama non può non essere che d'accordo: compagni silenziosi e discreti, sono animati da un eccezionale spirito zen che scandisce le loro giornate e rasserena le nostre. Ma alcune volte questa meravigliosa alchimia si rompe e il magnifico amico con la coda si trasforma (ai nostri occhi) nel «nemico che fa disperare».
Uno dei problemi più complessi legato al mondo di Micio è l'improvvisa avversione alla lettiera, che si traduce nell'eliminazione dell'urina o delle feci fuori dalla cassetta. I motivi per cui i gatti danno inizio a questa spiacevole abitudine sono vari ma tutti indicano la stessa cosa: il gatto sta vivendo una situazione di disagio che può toccare il suo mondo interiore, (salute fisica e psichica) o esteriore, cioè l'ambiente in cui vive. Capire la causa di tale disagio è la delicata missione di ogni gattofilo.
Vediamo allora come procedere. È fondamentale innanzitutto una visita dal veterinario per un checkup completo, utile ad escludere infezioni urinarie e cistiti, che causano frequenti minzioni o patologie legate ai reni. Una volta appurato che non ci sono problemi di salute, il passo successivo è l'analisi della lettiera. I gatti sono amici un po' complicati e schizzinosi e possono non trovare consono il luogo che abbiamo predisposto per i loro bisogni fisiologici. Sono infatti diverse le cause che spingono Micio a non usare la cassetta in modo adeguato: la sabbietta non pulita con sufficiente frequenza, l'uso di sabbia eccessivamente profumata, le dimensioni troppo esigue della cassetta che limitano i movimenti o la tipologia della lettiera «con coperchio-senza coperchio», magari con la porta basculante o posizionata in luoghi di passaggio e quindi disturbati, rappresentano impedimenti che obbligano il gatto a scegliere altri luoghi.
Non dimentichiamo che la lettiera va sistemata in un luogo tranquillo della casa, lontano da rumori improvvisi e dalle ciotole dell'acqua e del cibo e che deve essere pulita almeno due volte. Se poi in casa ci sono più gatti, la regola d'oro prevede una lettiera a gatto, sistemate in stanze diverse. Ma considerato che nessuno vive in un palazzo, il consiglio è quello di utilizzare una lettiera grande da pulire a fondo ogni fine settimana con acqua calda e un detergente neutro; sembra impossibile, ma sono ancora moltissime le persone, che si limitano a sostituire quotidianamente la sabbia sporca e ad aggiungere quella pulita, senza lavare mai la cassetta.
Ma se anche a fronte di tali attenzioni, il problema permane, è necessario ipotizzare il supporto di un veterinario comportamentista, perché Micio sta vivendo un disagio psicologico, la cui causa deve essere compresa e non ignorata. La rivalità con un altro gatto, lo spostamento di un mobile, l'introduzione di un altro animale, l'arrivo di un bimbo, rappresentano possibili fonti di stress, quasi sempre sottovalutate dai proprietari. Prova ne è che, infastiditi dal problema, focalizzano l'attenzione sul rendere la casa a prova di «minzioni inopportune», pulendola con prodotti a base di enzimi e cospargendo gli angoli incriminati con gocce di olio di citronella, con il risultato (temporaneo) di far desistere Micio dal continuare le sue abitudini. Inutile sottolineare che in questo modo si argina l'effetto e non la causa del problema.
Oggi sono molti i veterinari che utilizzano terapie farmacologiche di breve durata contro l'ansia e che stilano con i proprietari una lista di nuove regole per il benessere di Micio e i risultati si vedono; altri invece preferiscono seguire la strada omeopatica, sicuramente più lunga nei tempi ma non per questo meno efficace. Quale sia la cura, è importante ricordare che quando compare questo problema, c'è un gatto che sta vivendo un disagio ed è fondamentale tenerselo bene in mente perché la tentazione di sgridarlo è sempre dietro l'angolo, ma ciò servirebbe solo a peggiorare il problema. Il nostro gatto infatti ha solo voglia di amarci, non di temerci.
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