Amici con la coda / Bergamo Città
Domenica 02 Ottobre 2011
I criceti: diversi
non solo per l'aspetto
Quando si compra un criceto, l'aspetto esteriore non deve essere l'unico parametro che guida la nostra scelta; sembrerà strano, ma anche il temperamento, differente a seconda della razza, gioca un ruolo fondamentale.
Quando si compra un criceto, l'aspetto esteriore non deve essere l'unico parametro che guida la nostra scelta; sembrerà strano, ma anche il temperamento, differente a seconda della razza, gioca un ruolo fondamentale.
Cominciamo a conoscere due specie di criceti, facili da reperire in commercio, che a me piace definire «i due bulli» della gabbia: il criceto Dorato e il criceto Roborovski. Molto spesso, colpiti dal colore del pelo o dalla posizione buffa assunta mentre dormono, decidiamo di portarli a casa.
Ma è importante sapere a cosa si va incontro. Il Criceto Dorato è un «gigante», tanto che le sue dimensioni si aggirano sui 15-20 cm; è un animaletto temerario e socievole e, se abituato, non teme la presenza dell'uomo. Ovviamente per le sue dimensioni è anche il criceto più facile da tenere in mano, desiderio irresistibile che colpisce quasi tutti i proprietari, ma nessuno lo sa: non ama essere tenuto in mano. E se vi ostinate provare nell'intento, userà i suoi denti per dissuadervi.
Il genere Dorato è anche chiamato «corridore» perché ha bisogno di fare un po' di moto: quando si sveglia, è impensabile tenerlo chiuso in gabbia o decidere che la ruota sia sufficiente per l'esercizio giornaliero. Sono informazioni spesso ignorate, ma fondamentali ed ecco perché il criceto Dorato potrebbe non essere il criceto più adatto per tutti.
È infine un animale molto territoriale con i suoi simili e pertanto va alloggiato da solo, per evitare lotte sanguinarie. Se la vostra idea è di avere un criceto da accarezzare, far salire sulla mano o una coppia, per vederli «collaborare» insieme, non è quello che fa per voi.
L'altro bullo è il Criceto Roborovskii, un animaletto di rara bellezza, che ispira sentimenti di tenerezza per lo sguardo vispo, le orecchie piuttosto grandi e la sua struttura mignon: è infatti il più piccolo fra i criceti e da adulto la sua lunghezza raggiunge al massimo i 4-5 cm.
Ma il suo aspetto da «cartone animato» non deve ingannare: è il più diffidente in assoluto, possiede un temperamento nervoso e timoroso e pertanto è la specie più difficile da addomesticare. Quasi impossibile maneggiarlo, un po' perché è troppo piccolo (e c'è il rischio di fargli male senza accorgersi) e un po' perché è velocissimo nei movimenti.
Anche lui, al pari del cugino Dorato, non gradisce che lo si tocchi e ne è così fortemente infastidito, che userà i denti per sottolineare i propri «confini». Infine è un criceto che in natura vive in branchi e non può vivere solo, a meno che non lo si voglia candidare a un'esistenza infelice.
Se desiderate un criceto, ma non vi accontentate di osservarlo nella sua gabbietta, vincendo la voglia di prenderlo in mano, è necessario optare per un'altra razza, più docile e socievole. Nella mia esperienza non esistono criceti cattivi, ma solo animali che hanno delle esigenze. Basta solo conoscerle.
Marco Bergamaschi
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