Ambiente e Energia
Lunedì 31 Luglio 2023
Un mese dopo l'alluvione, i danni in Emilia-Romagna visibili dallo spazio
Circa 350 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti a sei mesi di pioggia, concentrati in 36 ore: il risultato e' stato lo straripamento di 23 fiumi, oltre 400 frane, centinaia di strade interrotte e danni per 8,8 miliardi di euro. A documentare le devastazioni delle alluvioni che hanno colpito a maggio l'Emilia-Romagna sono le immagini dallo spazio raccolte dai satelliti europei Sentinel 1 e 2 e dagli italiani CosmoSky-Med e sulla cui base sono state ottenute le mappe pubblicate sul sito SaferPlaces, del Programma InCubed dell'Agenzia Spaziale Europea.
Le immagini satellitari hanno dato un supporto fondamentale per la gestione dei servizi di emergenza in quanto hanno permesso di verificare la situazione anche nelle zone piu' difficili da raggiungere e di valutare i danni dopo il disastro. Proprio a questo scopo le mappe sono state messe a disposizione della Protezione Civile dell'Emilia-Romagna: ritraggono l'estensione delle aree alluvionate nei comuni piu' colpiti, ovvero Faenza, Cesena, Forlì e Conselice, con informazioni sulla profondita' e sul volume dell'acqua, e grazie a questi dati consentono di stimare i danni e di valutare le perdite economiche.
Le mappe sono state ottenute combinando i dati in situ con diverse fonti satellitari: oltre ai satelliti italiani CosmoSky-Med e ai Sentinel 1 e 2 del programma Copernicus di Esa e Commissione Europea, sono stati utilizzati dati e immagini di Planet, Pleiades e Spot, analizzati da algoritmi di intelligenza artificiale.
"La tecnologia SaferPlaces e i dati di osservazione della Terra ci permettono di supportare in modo utile le analisi delle calamita' e il calcolo delle perdite economiche", ha detto Claudia Vezzani, responsabile tecnico dell'Area Rischio Idraulico dell'Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna. Una delle mappe pubblicate mostra come l'intera regione colpita stia ancora subendo le conseguenze dell'alluvione: si vede chiaramente come, a distanza di un mese, la mancanza di vegetazione sia un indicatore della gravita' dell'alluvione.
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