Ambiente e Energia
Mercoledì 01 Marzo 2023
Siccità,c'è 1 milione euro per progettare invaso Val d'Orcia
(ANSA) - SIENA, 01 MAR - C'è un milione di euro per fare il progetto di fattibilità dell'invaso di San Piero in Campo a Radicofani (Siena) in Val d'Orcia, un bacino artificiale con un potenziale di 50 mln di metri cubi d'acqua trattenuti la cui realizzazione fu bloccata per ragioni ambientaliste negli anni '80 ma che ora torna attuale a causa dei lunghi periodi di siccità. Lo stanziamento viene reso noto dal senatore del Pd Silvio Franceschelli, che è pure sindaco di Montalcino, dopo che l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Settentrionale ha approvato la proposta di ammissione a finanziamento sul "Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, nonché per la project review delle infrastrutture già finanziate" del Ministero delle Infrastrutture.
Una progettazione individuata anche a seguito dell'approvazione, da parte della Regione Toscana, di un atto di indirizzo frutto del coordinamento coi consorzi di bonifica e con gli altri soggetti interessati per identificare "le principali priorità del territorio toscano, in base alla rilevanza regionale degli interventi anche in relazione alla gestione delle crisi in caso di scarsità di risorsa idrica nonché a specifiche esigenze locali". "Un'opera - sottolinea Franceschelli - che, in questo periodo storico in cui è necessario garantire un costante miglioramento della raccolta e stoccaggio delle risorse idriche, è essenziale ai fini irrigui per l'agricoltura, ai fini dell'uso razionale delle risorse idriche potabili e per il mantenimento della biodiversità in Val d'Orcia" sottolinea il senatore.
Proprio su siccità e invasi di difesa Franceschelli aveva presentato nelle settimane scorse un'interrogazione al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, per conoscere quali iniziative avrebbe inteso attivare per garantire un costante miglioramento della raccolta delle risorse idriche negli invasi esistenti, per consentire un uso razionale delle risorse idriche disponibili e tutelare la produzione agroalimentare. (ANSA).
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