Scoperte le onde gravitazionali che sono il respiro del cosmo

Ascoltato il respiro dell’universo , scandito da un nuovo tipo di onde gravitazionali a bassissima frequenza e ultra-lunghe . La scoperta apre una nuova pagina dell'astrofisica e si deve a un rivelatore cosmico ai limiti della fantascienza, fatto di 25 pulsar , stelle molto dense che ruotano su sé stesse, il cui ritmo è alterato dal passaggio delle nuove onde gravitazionali. Le variazioni, misurate da 13 radiotelescopi di tutto il mondo, compreso il Sardinia Radio Telescope, riflettono dilatazioni e compressioni dello spazio-tempo. Alla ricerca internazionale, pubblicata sulle riviste Astronomy and Astrophysics e Astrophysical Journal Letters ,, e sulla piattaforma arXiv hanno contribuito la collaborazione europea Epta, della quale l'Italia fa parte con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (sede di Cagliari) e l'Università di Milano Bicocca.

Riuscire ad ascoltare il respiro dell’universo è stato il frutto di una grande lavoro di squadra, condotto dalla collaborazione European Pulsar Timing Array (Epta), che riunisce 11 istituzioni europee, fra le quali due italiane (l’Inaf con la sua sede di Cagliari e l’Università di Milano-Bicocca); al suo interno, astronomi e fisici teorici collaborano per utilizzare i dati relativi alle pulsar. Con l’organizzazione europea hanno collaborato i ricercatori indiani e giapponesi dell'Indian Pulsar Timing Array (InPta) e gli altri cacciatori di pulsar attivi nel mondo, come la collaborazione nordamericana NanoGrav, l’australiana Ppta e la cinese Cpta.

Con il Sardinia RadioTelescope, i radiotelescopi che hanno permesso la scoperta sono l'Effelsberg Radio Telescope in Germania, il Lovell Telescope dell'Osservatorio Jodrell Bank nel Regno Unito, il Nançay Radio Telescope in Francia e il Westerbork Synthesis  Radio Telescope nei Paesi Bassi.

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