(ANSA) - ROMA, 08 APR - Quanto accaduto in Trentino-Alto-Adige è un fatto preoccupante.
Per il futuro dell'orso, chiediamo al Ministero dell'ambiente l'istituzione in tempi brevi di un tavolo di confronto tra dicastero, regioni, aree protette e associazioni perché la grande sfida da affrontare insieme è il miglioramento della gestione e la convivenza. Lo afferma Legambiente in una nota.
"Solo così si potrà evitare che si dia il via ad una nuova caccia alle streghe che abbia per protagonista l'orso, rischiando di far crescere e aumentare la paura nelle comunità locali e tra i turisti", commentano il responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti, e il presidente di Legambiente Trento, Andrea Pugliese.
"Esprimiamo la nostra vicinanza sia alla famiglia del giovane di 26 anni Andrea Papi originario di Caldes in Val di Sole aggredito e ucciso da un orso sia alla comunità locale trentina. È chiaro che il destino di questo orso sia ormai segnato, così come è evidente che in Trentino-Alto-Adige ci sia un problema di gestione di questi plantigradi e di convivenza con la comunità locale", scrivono Nicoletti e Pugliese.
Legambiente ricorda che questo sarebbe il primo caso registrato nel nostro Paese negli ultimi 150 anni di un'aggressione di un orso che provoca una vittima, a fronte di sette aggressioni ufficialmente registrate nell'area alpina italiana negli ultimi anni e qualche decina di contatti diretti tra il plantigrado e l'uomo. "La tragicità dell'evento e il dolore del momento non devono far dimenticare i rischi insiti nella natura e negli animali che la frequentano", e al tempo stesso Legambiente sottolinea che è importante aspettare gli esiti della relazione ufficiale di ISPRA che chiarirà la dinamica dei fatti per prendere le decisioni più appropriate.
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