(ANSA) - TORINO, 03 OTT - Il progetto europeo H2Steel, sviluppato dal Politecnico di Torino e finanziato dallo European Innovation Council dell'Unione europea, propone una soluzione innovativa per convertire i flussi di rifiuti umidi in idrogeno verde e carbonio e al contempo recuperare materie prime critiche. La soluzione punta a sostenere la transizione verde di uno dei settori industriali più difficili su cui intervenire, la metallurgia.
In particolare, H2Steel combina la conversione dei rifiuti organici e del biometano per convertire completamente i rifiuti organici in idrogeno verde, carbonio verde (biocarbone) e recupero di materie prime critiche (inorganiche). La pirolisi del biometano - ovvero il processo che permette di scindere il carbonio e l'idrogeno contenuti nei gas naturali senza produrre l'emissione monossido di carbonio - viene effettuata in un reattore progettato ad hoc, impiegando un catalizzatore resistente alla temperatura e ai contaminanti. I materiali risultanti, a base di carbonio, sono poi utilizzati in siderurgia in sostituzione del coke metallurgico (fossile), generando una riduzione netta dei gas serra. Il processo consente così di evitare rilascio di anidride carbonica nell'atmosfera.
H2Steel viene sviluppato da un Consorzio guidato dal Politecnico, con Re-Cord - Consorzio per ricerca e la dimostrazione sulle energie rinnovabili, Università di Leiden, I3P - Incubatore di Imprese innovative del Politecnico, Contactica Sl, Arcelormittal. "H2Steel consente, grazie anche al supporto della Commissione europea, di procedere lungo una linea strategica per l'Ateneo - spiega il professor David Chiaramonti, coordinatore del progetto e vicerettore per l'Internazionalizzazione al Politecnico - quella di accompagnare la trasformazione dei processi e del comparto industriale verso una transizione sostenibile con soluzioni innovative". (ANSA).
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