Quotidiano Energia - Il disaccordo tra gli Stati membri Ue che blocca il via libera definitivo alla nuova direttiva sulle fonti rinnovabili (Red III) “sta rimandando l’attuazione di misure, in particolare sul permitting, indispensabili per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili”. E’ l’allarme lanciato da 21 associazioni europee di settori a vario titolo coinvolti, dall’elettricità alle Fer fino ai grandi consumatori, alla e-mobility e all’idrogeno.
Dopo l’accordo di fine marzo tra Europarlamento e Consiglio in sede di trilogo, l’approvazione della Red III da parte dei rappresentanti dei 27 (Coreper) sembrava un passo puramente formale, ma l’opposizione di un gruppo di Paesi guidati dalla Francia alle norme sull’idrogeno “low-carbon” prodotto con il nucleare ha portato il mese scorso a un’impasse di cui non si intravede ancora la fine.
“Siamo estremamente preoccupati che l’adozione di queste misure sia bloccata da un disaccordo all’interno del Consiglio sulle esenzioni relative ai sub-target per l’uso dei carburanti rinnovabili di origine non biologica” (Rfnbo, ottenuti anche da idrogeno prodotto con il nucleare), si legge in una lettera inviata dalle associazioni alla vice-premier e ministra dell’Energia svedese, Ebba Busch, presidente di turno del Consiglio.
Dopo aver ricordato che secondo l’Aie l’anno scorso non sono stati assegnati nelle aste europee 14 GW da Fer a causa di problemi autorizzativi, la lettera avverte che “ogni giorno che passa senza la Red III rallenta lo sviluppo di progetti rinnovabili di cui c’è urgente necessità per fornire energia competitiva e autoctona alle famiglie e alle imprese”.
Di qui la richiesta a Busch di “assicurare una rapida adozione della Red III, che la sua presidenza ha abilmente portato fino a questo punto”.
La lettera è firmata da Avere, Can Europe, CurrEnt, Eurlectric, Ease, European Copper Institute, Eeb, Euro Heat & Power, Ehpa, Eurometaux, EuropaCable, Eref, Europe ON, Hydrogen Europe, Ocean Energy Europe, Renewable Hydrogen Coalition, SmartEN, SolarPower Europe, Transport & Environment e WindEurope.
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