Quotidiano Energia - Sono 304 le iniziative candidate allo status di Progetto di interesse comune (Pci) o di mutuo interesse (Pmi) nella prima lista che sarà stilata sulla base del nuovo regolamento Ten-E, in cui sono incluse le categorie interconnessioni e stoccaggi elettrici, infrastrutture idrogeno ed elettrolizzatori, smart grid gas, smart grid elettriche e trasporto e stoccaggio CO2.
In base alle candidature presentate alla Commissione Ue entro la scadenza del 15 dicembre, i progetti che coinvolgono l’Italia sono 19, compresi i due che hanno ottenuto un’esenzione all’eliminazione dai Pci delle infrastrutture gas: i gasdotti EastMed di Igi Poseidon dal Mediterraneo Orientale all’Europa e Malta-Italia di InterConnect Malta, entrambi “hydrogen ready”.
E a proposito di idrogeno, nella Penisola sono stati proposti solo due progetti su un totale di 180 (147 per le infrastrutture e 33 per gli elettrolizzatori), ma di grande rilievo. Si tratta infatti della Italian H2 Backbone di Snam e dell’iniziativa LogHyn di Società Chimica Assemini.
Il progetto di Snam prevede la realizzazione di 2.330 km di idrogenodotti (il 73% riconvertendo i gasdotti esistenti), che permetteranno di importare H2 per 448 GWh/giorno a Mazara del Vallo, per 219 GWh/g dall’Austria e per 135 GWh/g dalla Svizzera, nonché di esportare 168 e 88 GWh/g rispettivamente verso gli ultimi due Paesi. Inoltre, saranno realizzate stazioni di compressione a idrogeno per 500 MW.
Quanto a LogHyn, Società Chimica Assemini punta a creare uno polo strategico di ammoniaca e idrogeno verde in Sardegna con la trasformazione delle infrastrutture esistenti. In particolare, saranno realizzati impianti di stoccaggio per 27.000 mc e un idrogenodotto di collegamento alle aree industriali di Macchiareddu e Sarroch. Un impianto di cracking di ammoniaca verde produrrà 4.000 ton/anno di H2 green da trasportare alla raffineria Sarlux di Saras.
Società Chimica Assemini importerà infatti dai principali produttori Ue (con i quali sono stati già firmati gli accordi preliminari) 60.000 ton/anno di ammoniaca verde, che sarà utilizzata al 50% per la produzione di idrogeno e per la parte restante venduta sul mercato.
Numerosi sono anche i progetti italiani nella categoria infrastrutture elettriche, che ha attratto un totale di 83 iniziative (54 nella trasmissione, 20 nello storage e 19 Pmi). Tra i Pmi figura la seconda linea Italia-Montenegro di Terna, che ha anche proposto i collegamenti Tunisia-Sicilia (Elmed), Corsica-Sardegna (Sacoi 3) e Italia-Austria (Lienz-Veneto).
I progetti interni di Terna sono il rafforzamento della rete dell’Italia meridionale (da Villanova a Foggia, Deliceto e Bisaccia) e tra Basilicata e Campania, il cavo Adriatic Hvdc da Villanova (o Villavalle) a Fano (o Portotolle) e quello tra Campania e Calabria, nonché il Tyrrhenian tra Sicilia e Sardegna e l’interconnessione sottomarina Sicilia-Calabria.
Altri due elettrodotti sono proposti da Worldenergy e Alpe Adria Energia, rispettivamente da Thusis/Sils in Svizzera a Verderio Inferiore (Greenconnector) e da Würmlach in Austria a Somplago.
Nessun progetto nelle smart grid elettricità (nel settore ne sono stati proposti in totale 6) e gas (5) riguarda l’Italia, dove però potrebbero essere realizzate due ambiziose iniziative nel trasporto e stoccaggio della CO2 (categoria che ha attirato nel complesso 18 proposte).
In particolare, il progetto Callisto di Air Liquide ha l’obiettivo di sviluppare un sistema di trasporto dall’Italia alla Francia: la CO2 emessa dai cluster industriali della Valle del Rodano e di Fos-Marsiglia verrà trasportata al terminale di Elengy e di qui esportata in forma liquida fino all’hub Eni di Ravenna. Air Liquide prevede che nei 23 anni di vita del progetto potranno essere esportate a Ravenna e stoccate nell’offshore romagnolo oltre 130 mln ton di CO2.
Il secondo progetto che coinvolge l’Italia è Augusta-C2 di Buzzi Unicem, che intende realizzare nel suo cementificio in Sicilia un impianto per la cattura dell’anidride carbonica emessa, che sarà poi temporaneamente stoccata in loco e in seguito trasportata via nave al Prinos CO2 Storage, progetto anch’esso candidato Pci da Energean per un deposito in Grecia che accoglierà la CO2 prodotta dal sito industriale di Kavala e appunto importato da altri Paesi (oltre all’Italia sono indicate Bulgaria, Cipro, Croazia e Slovenia).
Buzzi Unicem realizzerà presso il cementificio anche un elettrolizzatore da 5 MW, che produrrà idrogeno verde da utilizzare per un impianto dimostrativo di conversione dell’H2 in CH4.
I progetti resteranno ora in consultazione fino al 16 marzo 2023 e passeranno poi alla valutazione degli esperti indipendenti e di Acer, per arrivare alla selezione della lista entro il prossimo novembre.
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