Mobilità, Lombardia ed Emilia-Romagna si muovono per parco auto e colonnine

Quotidiano Energia - Doppia iniziativa per la mobilità sostenibile tra Lombardia ed Emilia-Romagna. Nel primo caso sono stati messi a disposizioni 12 milioni di euro, destinati ai cittadini sotto forma di contributo, per svecchiare il parco auto. Nel secondo, invece, le risorse sono pari a 4 mln € e indirizzate all’installazione di colonnine nelle strutture delle PA.

Nel dettaglio, la Lombardia finanzia l’acquisto di mezzi “a basso impatto ambientale o a zero emissioni (elettrica pura o a idrogeno)”. Il contributo è compreso tra i 1.000 e i 4.000 euro, a seconda dell'effettivo abbattimento di inquinanti, e può contare su quasi 12 mln €. Sono ammissibili investimenti per l'acquisto di autovetture di nuova immatricolazione o già immatricolate dopo il 1° gennaio 2022 in grado di garantire “bassissime o zero emissioni di inquinanti”. Con contributo ridotto è possibile acquistare, senza radiazione, solo una macchina elettrica o alimentata a idrogeno. L’obiettivo rimane la “radiazione” di benzina fino ad Euro 2 incluso o diesel fino ad Euro 5 incluso.

Il contributo è assegnato con procedura “a sportello”, ovvero secondo l'ordine cronologico di prenotazione telematica del contributo. Il bando – il cui materiale completo è consultabile a questo link - è aperto fino al 31 ottobre 2023, salvo esaurimento anticipato delle risorse.

Il bando dell’Emilia-Romagna avrà invece una finestra aperta dal 12 giugno al 21 settembre 2023 ed è rivolto a enti locali, società in house, amministrazioni pubbliche e altri soggetti pubblici. Questi possono fare domanda di contributo per realizzare infrastrutture di ricarica elettrica sulle aree di loro proprietà.

A disposizione ci sono 4 mln € di fondi europei Fesr 2021/2027 che serviranno a finanziare colonnine con uno o più punti di ricarica destinate ad uso esclusivo dei veicoli elettrici di proprietà del soggetto richiedente, utilizzati “esclusivamente” nello svolgimento di servizio e/o funzioni pubbliche.

Si potrà avere un contributo pari al 100% dell’investimento ammissibile per un massimo di 100.000 €. La localizzazione nelle aree montane o interne o la presentazione del progetto da parte di Unioni di Comuni o Comuni rappresenta un plus per l’assegnazione del punteggio. I lavori per gli interventi previsti nelle domande ammesse a contributo devono essere conclusi entro il 31 dicembre 2025, come specifica il bando.

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