Med 9: “Mediterraneo strategico per sicurezza e transizione”

Quotidiano Energia - “Confermiamo il nostro impegno a garantire continui sforzi per migliorare la sicurezza energetica e la sostenibilità dei prezzi dell’energia e per accelerare la transizione verso le rinnovabili, in linea con l’obiettivo Ue di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”. E’ quanto si legge nella dichiarazione conclusiva del summit ministeriale Med 9, cui hanno partecipato i rappresentanti di Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna.

Riuniti il 18 maggio a La Valletta, i rappresentanti dei 9 Paesi (per l’Italia l’ambasciatore a Malta Fabrizio Romano) hanno deciso di creare uno steering committee che avrà il compito di definire un programma di lavoro concreto.

La dichiarazione incoraggia l’istituzione di “un quadro di cooperazione mediterranea rafforzato”, che dovrà prevedere “uno sforzo comune per eliminare gradualmente i combustibili fossili”.

I Paesi dell’area intendono infatti dare “priorità agli investimenti in soluzioni di energia rinnovabile”, in particolare “offshore, generazione fotovoltaica, produzione e trasporto di idrogeno rinnovabile e storage”.

Inoltre, dovrà essere “accelerata la realizzazione di interconnessioni energetiche all’interno della Ue, comprese le regioni periferiche, al fine di realizzare un vero mercato interno dell’energia”. Si dovranno altresì “esplorare e valutare interconnessioni tra i Paesi Ue dell’Europa meridionale e i Paesi non Ue del Mediterraneo”, in special modo “per le forniture di energia rinnovabile”.

La dichiarazione prevede infine un impegno a “sviluppare collaborazioni con il Nord Africa al fine di affrontare le sfide e le soluzioni della transizione energetica, compresa la cooperazione nella produzione, stoccaggio e trasporto di energia verde”.

Al summit Med 9 era presente anche la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, la quale ha ricordato che “esattamente un anno fa abbiamo lanciato il piano REPowerEU”. Oggi, ha detto Simson, “possiamo dire di aver raggiunto quello che molti ritenevano impossibile: terminare la dipendenza dai combustibili fossili russi, diversificare gli approvvigionamenti, tagliare di quasi il 20% il consumo di energia e investire in modo massiccio nelle rinnovabili”.

Tuttavia, ha aggiunto la commissaria, “non siamo ancora usciti dalla crisi energetica e l’anno prossimo sarà ancora impegnativo”. L’Europa deve perciò “migliorare ancora la propria industria per la transizione pulita e centrare gli obiettivi per le rinnovabili al fine di raggiungere l’indipendenza energetica”.

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