Quotidiano Energia - Arriva l’atto di indirizzo del Mase per prorogare il programma di massimizzazione delle centrali a carbone.
Terna annuncia di avere ricevuto dal ministero la richiesta di proseguire fino al 30 settembre 2023, con l'obiettivo di ottenere un risparmio di 0,7 mld di mc di gas e possibilità di elevarlo fino a 1 mld mc in caso di peggioramento dello scenario.
Inoltre, prosegue il Tso, il profilo del programma dovrà prevedere una prevalenza delle ore a maggior criticità per la copertura della domanda attesa e dovrà essere concentrato maggiormente nel periodo tra giugno e settembre 2023.
Si teme probabilmente l’effetto della siccità sulle centrali idro e termoelettriche a fronte dei picchi di consumo estivi.
Infine, si dovrà dare priorità agli impianti non rilevanti.
“Nei prossimi giorni verranno date le opportune comunicazioni agli operatori di mercato”, conclude Terna.
Finora il meccanismo ha riguardato le 4 centrali a carbone Enel di Brindisi, Torrevaldaliga Nord, Fusina e Sulcis, quella EP di Fiumesanto e quella A2A di Monfalcone, a cui si aggiungono l’impianto a olio combustibile San Filippo Del Mela (sempre A2A) e una dozzina di impianti a bioliquidi.
Per le centrali oggetto del programma di massimizzazione l’Arera ha sancito l’applicazione del regime di essenzialità ordinario con la possibilità di richiedere in un secondo momento la reintegrazione di costi fissi. Chi già usufruisce del regime di reintegrazione dei costi prosegue con tale remunerazione.
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