Litio dai fluidi geotermici, la nuova frontiera per l'Italia

(ANSA) - ROMA, 27 GIU - Estrarre il litio, preziosa materia prima critica, dalle brine geotermiche: su questo tema si è svolto oggi al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica un convegno che ha messo a confronto le strutture del Mase con esperti e aziende operanti nel settore. L'evento, introdotto dal Direttore Generale della Direzione Fonti Energetiche e Titoli Abilitativi, Marilena Barbaro, ha visto la partecipazione di alcune delle aziende operanti nel settore come Enel Green Power, Steam, Turboden, Iren/Altamin ed enti di ricerca come Cnr e Rse.

I recenti interessi economici legati al litio hanno evidenziato la possibilità della sua estrazione anche dalla brina geotermica, portando così allo sviluppo di diverse metodologie per la valutazione delle risorse e riserve di litio, all'interno dei fluidi ospitati nei serbatoi geotermici.

Le maggiori società di ricerca italiane sono impegnate attualmente in studi collegati all'esplorazione geotermica-mineraria, ai fini di uno sfruttamento di questa rilevante risorsa energetica e mineraria presente nel sottosuolo del nostro Paese, sia per la produzione e auto-produzione energetica sia per l'estrazione del litio.

Durante il convegno sono state presentate alcune tecnologie, in parte consolidate in parte in via di sviluppo, la cui applicazione potrebbe portare benefici in termini ambientali e di efficienza energetica, massimizzando l'uso delle risorse geotermiche e fornendo ad esempio litio essenziale per le batterie dell'industria automotive. Nell'ambito tecnologico è importante evidenziare lo sviluppo della produzione di litio da salamoie geotermiche attraverso tecnologie di economia circolare. (ANSA).

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