(ANSA) - IL CAIRO, 28 GEN - Il ministro del Petrolio libico Mohamed Aoun, in rotta con il premier Abdul Hamid Dbeibah che l'ha emarginato, ha disertato la cerimonia di firma dell'accordo sul gas di Eni e Noc a Tripoli.
La circostanza, già chiara guardando i presenti in sala, è emersa durante la conferenza stampa congiunta del Presidente della National Oil Corporation (NOC) libica, Farhat Omar Bengdara, e dell'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. A una domanda sui motivi dell'assenza di Aoun, il capo della Noc ha risposto che "il nostro lavoro è legale. Chi lo ritiene illegale può rivolgersi alla magistratura", riferisce il sito di Al Wasat. "Per quanto riguarda il punto di vista di una parte che non c'è, la domanda si può porre a lui", ha instistito Bengdara.
In ambienti informati la marginalizzazione di Aoun è data per scontata fin da quando il premier Abdul Hamid Dbeibah ha preso il controllo del settore petrolifero libico riorganizzando il Supremo consiglio per l'Energia: in particolare facendosene capo e indebolendo così la posizione del proprio ministro del Petrolio.
Aoun negli ultimi giorni ha reso dichiarazioni contrarie all'intesa e presentate dai media con titoli come "il ministro del petrolio ribadisce l'incapacità della Libia di esportare gas" (Libya Review) e "Aoun mette in guardia sull'esportazione di gas nonostante le esigenze nazionali" (Libya Observer).
Bengdara, che era stato governatore della Banca centrale libica ai tempi del colonnello Muammar Gheddafi, si era insediato ai vertici della Noc nel luglio scorso rimpiazzando Mustafa Sanalla: secondo diversi osservatori accreditati da Bloomberg, l'avvicendamento è stato voluto da Dbeibah per venire incontro a Khalifa Haftar, il generale che controlla la parte orientale della Libia dove si trovano vari campi petroliferi (tra l'altro Samah, Waha e Sarir) e grandi terminal (Es Sider, Ras Lanuf, Brega e Zueitina). (ANSA).
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