Ingegneri, 'non rinviabile la messa in sicurezza del territorio'

(ANSA) - ROMA, 18 APR - "Il nostro è un Paese straordinariamente bello, ma fragile. Cambiamenti climatici e piogge torrenziali provocano danni ingenti. I fenomeni diventano sempre più frequenti e ciò impone un ripensamento nella progettazione delle opere. La messa in sicurezza del territorio non è più rinviabile, anche considerando il fatto che, sulla base dei nostri dati, prevenire costa circa un quinto di quanto si spende per riparare i danni degli eventi disastrosi".

Ad esprimersi così il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Angelo Domenico Perrini, stamani, a Roma, dal palco della prima Giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, promossa in sinergia dal suo Consiglio nazionale e insieme a quello dei geologi, il cui presidente Arcangelo Francesco Violo ha parlato di una giornata, "che contiamo di rendere un appuntamento annuale", che "nasce dalla volontà di mettere a confronto i tecnici con i rappresentanti delle istituzioni sul tema del rischio idrogeologico. Negli ultimi 80 anni sono stati spesi 350 miliardi per riparare i danni causati dagli eventi estremi. Sono cifre che raccontano adeguatamente quella che è una vera emergenza. Perché non siamo riusciti a dare una risposta? Non è più tanto un problema di risorse, quanto un problema organizzativo", ha affermato, sollecitando l'avvio di "un'adeguata pianificazione".

All'iniziativa dei professionisti, che si svolge all'Acquario romano, nella Capitale, hanno partecipato, fra gli altri, i ministri delle infrastrutture e della Protezione civile Matteo Salvini e Nello Musumeci ed il capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. (ANSA).

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