Ambiente e Energia
Martedì 20 Dicembre 2022
Idrogeno e biometano, Acer: piani nazionali poco coerenti
Quotidiano Energia - “Acer è preoccupata per il continuo calo del livello di coerenza tra i piani nazionali di sviluppo della rete del gas e dell’idrogeno (Ndp) e il piano decennale di sviluppo della rete a livello Ue (Tyndp)”. E’ l’allarme lanciato ieri dall’Agenzia per la cooperazione dei regolatori energetici Ue, secondo cui solo il 49% dei progetti Ndp è incluso nel Tyndp, anche se con percentuali molto diverse da Paese a Paese: l’Italia è all’88%, mentre la Germania al 49%, la Francia al 18% e la Spagna all’11%.
Dal rapporto sulla coerenza tra i piani nazionali e quello Ue, pubblicato ogni due anni sulla base delle informazioni fornite dalle autorità di regolazione nazionali, emergono profonde differenze tra i vari Stati membri Ue anche sul fronte dello sviluppo del biometano e dell’idrogeno. Quest’ultimo, ad esempio, è accettato nelle reti di soli nove Paesi e in percentuali estremamente variabili: si va dal 10% della Germania al 6% della Francia per scendere poi al 5% in Spagna e Austria e al 2% in Italia e Lituania. Percentuali trascurabili sono ammesse in Lettonia e Irlanda (0,1%) e in Olanda (0,02%), mentre in Slovacchia il gas con H2 al 2% può essere importato ma non iniettato nella rete.
Le uniche ad aver fissato obiettivi per il blending di gas e idrogeno sono Polonia e Portogallo, rispettivamente al 10 e 15% al 2030 (il Paese iberico ha anche un target del 5% al 2025).
Ancora: hanno inserito lo sviluppo dell’H2 nei più recenti Ndp 16 Paesi (Italia inclusa), il doppio rispetto agli 8 del 2020. Tuttavia, Acer registra “progressi limitati” nella preparazione delle reti di trasporto e delle relative legislazioni nazionali.
Negli ultimi due anni si sono invece aggiunti agli Stati che iniettano biometano nella rete solo Ungheria e Irlanda, portando il totale a 11 (con Italia, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Svezia).
Nel rapporto, Acer raccomanda dunque ai 27 di focalizzare maggiormente i piani nazionali di sviluppo della rete del gas e dell’idrogeno sugli investimenti che permettono l’immissione nelle reti e, parallelamente, di considerare le esigenze che deriveranno ini futuro dallo smantellamento delle infrastrutture gas.
In aggiunta, gli Ndp dovranno essere meglio coordinati con i Paesi vicini e basarsi su scenari compatibili con gli obiettivi di decarbonizzazione e di graduale eliminazione delle forniture di gas russo.
Quanto al Tyndp Ue, si dovrebbe fondare in massima parte sugli Ndp e conciliare il gran numero di progetti con una domanda di gas prevista in calo, facendo della decarbonizzazione il driver principale per lo sviluppo della rete. Il Tyndp dovrebbe inoltre includere i dati sui costi dei progetti e sui benefici economici (come già avviene per il Tyndp del settore elettrico) e sincronizzare le aspettative di aumento della domanda e offerta di idrogeno e biometano con una valutazione prudente della necessità di servizi di trasporto.
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