Greenpeace, Pfas nelle acque di Novarese e Torinese

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - Un nuovo rapporto pubblicato oggi da Greenpeace Italia, basato su dati ufficiali degli enti pubblici piemontesi ottenuti dall'organizzazione ambientalista tramite istanze di accesso agli atti, sostiene che la contaminazione da Pfas nelle acque potabili del Piemonte non interessi solo l'area della provincia di Alessandria, in cui questo tipo di inquinamento è noto già da tempo, ma anche altre zone della città metropolitana di Torino, con oltre 70 comuni coinvolti, incluso il capoluogo.

Secondo una stima realizzata da Greenpeace Italia, nella regione Piemonte circa 125 mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da Pfoa, una molecola del gruppo dei Pfas classificata come cancerogena per gli esseri umani. In Piemonte ha sede l'unica produzione ancora attiva di questi composti in Italia, il polo chimico di Solvay Specialty Polymers a Spinetta Marengo, nel comune di Alessandria.

Oltre ai dati ottenuti dagli enti pubblici, Greenpeace Italia ha effettuato dei campionamenti indipendenti che hanno evidenziato la presenza di Pfas anche in aree non ancora monitorate. In particolare, nel comune di Galliate, nel novarese, nell'alessandrino e nell'acqua potabile di decine di comuni della città metropolitana di Torino.

"Per anni - dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia - si è ritenuto che la contaminazione da PFAS in Italia interessasse solo il Veneto o la zona dell'alessandrino in Piemonte, aree che hanno ospitato od ospitano tuttora stabilimenti industriali. Purtroppo, però, l'inquinamento da PFAS è molto più esteso. Già nei mesi scorsi abbiamo dimostrato come il problema riguardi anche molte aree della Lombardia. Oggi siamo costretti a denunciare che anche in Piemonte ci sono altre zone in cui il problema è rilevante e interessa decine di migliaia di persone". (ANSA).

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