Granarolo: fra i primi in Italia nel biometano agricolo (2)

(ANSA) - MILANO, 01 DIC - Il biometano sarà direttamente immesso in rete consentendo all'allevamento a cui è legato di ridurre il più possibile l'impatto dell'intera attività produttiva.

La simbiosi tra gli animali allevati e i batteri prodotti è stretta in Pieve Ecoenergia perché - spiega una nota - l'impianto di digestione anaerobica rappresenta di fatto la concimaia della stalla. A tutti i reflui della stalla verranno aggiunti i sottoprodotti agroindustriali di ritorno dalla lavorazione ad esempio gli scarti della lavorazione del pomodoro, le foglie e i tutoli di mais, normalmente inseriti nel piano culturale.

Oltre al biometano immesso in rete l'impianto restituirà il digestato, fertilizzante organico di alta qualità che soppianterà i concimi chimici utilizzati dall'azienda.

La stalla, certificata sul benessere animale, è dotata di robot per alimentazione e mungitura, conta 900 vacche in lattazione per la produzione di latte alimentare, conferito al Gruppo Granarolo. La parte agricola, le cui colture sono principalmente mais, cereali autunno-vernini, soia e pomodori, si estende su una superficie coltivata di 1.000 ettari, di cui 500 vengono coltivati a doppio raccolto e dove viene praticata l'agricoltura di precisione e valorizzato l'utilizzo di digestato come fertilizzante, con una gestione mirata dell'acqua per l'irrigazione.

Tra i prossimi progetti citati da Calzolari c'è il "Biometano di filiera" con la Confederazione dei Bieticoltori - CGBI e che vedrà la realizzazione di 10 impianti consortili in tre anni dislocati in Emilia Romagna, Lombardia, Friuli e Puglia per produrre 30 milioni di metri cubi all'anno di metano. (ANSA).

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