Peggiora lo stato di salute del nostro mare e ad essere colpite quest'anno sono soprattutto le coste di Campania, Lazio, Puglia e Calabria. Imputato numero uno è la 'maladepurazione': 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati - uno ogni 57 km di costa - sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde, storica campagna di Legambiente, in quest'estate 2013. Un dato in aumento rispetto al 2012,quando era risultato inquinato 1 punto ogni 62km.
In pratica è risultato inquinato quasi il 50% dei punti monitorati lungo i 7.412,6 chilometri di costa toccati dall'imbarcazione ambientalista in due mesi. Oltre i limiti di legge ben 104 punti, pari all'80%, che hanno avuto un giudizio di 'fortemente inquinato', cioè con concentrazione di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio di quanto consentito. Sei ''i killer'' di mari e coste italiane: oltre alla 'maladepurazione', estrazioni petrolifere, abusivismo, consumo di suolo costiero, grandi navi e bonifiche da attività militari. Sotto accusa ancora le foci di fiumi, torrenti e canali, dove è stato rilevato il 90% dei punti critici. Oltre al danno è pronta anche la beffa, afferma Legambiente: nel Mezzogiorno si rischia di perdere 1,7 miliardi di euro dei fondi Cipe destinati alla costruzione e all'adeguamento degli impianti che sono in scadenza a dicembre.
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