Ambiente e Energia
Sabato 22 Aprile 2023
Giornata della Terra: Wwf, stop ai crimini contro la natura
(ANSA) - ROMA, 22 APR - Il Wwf ha scelto la Giornata della Terra-Earth Day per accendere i riflettori sui "crimini contro la natura" perché è "un fenomeno globale che minaccia gli equilibri di un pianeta reso già fragile da inquinamento, cambiamenti climatici, consumo del suolo, esaurimento delle risorse e altre conseguenze delle nostre attività insostenibili".
L'associazione ambientalista spiega che "per un giorno a Piazza di Spagna" a Roma "è comparsa una 'scena del crimine' sugli elefanti con l'installazione autorizzata di enormi zanne di (finto) avorio ispezionate da figuranti travestiti da polizia scientifica". Il pubblico è stato coinvolto nella "ricerca delle impronte dei colpevoli e invitato a lasciare la propria su uno speciale pannello parlante, come gesto simbolico del proprio impegno nel contrastare questo fenomeno".
L'evento ha aperto una lunga 'Maratona Wwf' contro i crimini di natura che fino al 24 maggio sensibilizzerà il grande pubblico "sugli impatti, sconosciuti e sottovalutati, che le azioni dei criminali di natura hanno su biodiversità, salute umana, economie, società".
Oggetto di questi crimini sono: uccelli (vittime di uccisioni, catture di animali vivi, prelievo di uova o pulli di uccelli a rischio di estinzione da destinare a mercati illeciti che fruttano ingenti guadagni ai trafficanti); specie che versano in un grave stato di conservazione come rettili o anfibi, sia autoctoni, sia esotici; pesci d'acqua dolce o specie marine come coralli, squali, oloturie, ricci e datteri di mare. Frequente è inoltre l'importazione di animali esotici o di loro parti come l'avorio, il corno di rinoceronte, la pelle di tigre o di leopardo.
I crimini contro la natura, ricorda il Wwf, sono la quarta attività criminale più redditizia al mondo - dopo traffico di droga, contraffazione e contrabbando di armi - generano entrate per 280 miliardi di dollari l'anno e costituiscono un settore della criminalità in crescita.
L'Italia, ricorda l'associazione del panda, è uno dei primi nove paesi di destinazione e di origine per il commercio di fauna selvatica attraverso gli aeroporti. (ANSA).
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