Quotidiano Energia - Arriverà entro le ore 18 di venerdì 13 gennaio la prima “valutazione quotidiana dei prezzi del Gnl” di Acer. Lo ha confermato la stessa Agenzia, che in base al regolamento 2022/2576 sugli acquisti comuni di gas e i benchmark ha già avviato il mese scorso la raccolta dei dati presso gli operatori attivi nella Ue.
Secondo il regolamento, entrato in vigore il 30 dicembre, Acer deve raccogliere i dati di mercato relativi alle operazioni sul Gnl, “tenendo conto ove opportuno delle differenze regionali e delle condizioni di mercato”. Tali dati forniranno un’indicazione del prezzo del gas liquido, che gli operatori potranno anche utilizzare come benchmark per le contrattazioni.
Dal 31 marzo 2023 l’Agenzia dovrà pubblicare inoltre, sempre ogni giorno, il differenziale di prezzo tra il future front month Ttf e le quotazioni internazionali del Gnl. Acer ricaverà queste ultime da un paniere di benchmark delle principali agenzie, che dovrà includere sia la valutazione quotidiana Ue della stessa Acer che gli indicatori di aree rappresentative come Usa, Asia e Regno Unito.
Continuano intanto a scendere i consumi di gas italiani, che in base al consueto bilancio del sistema nazionale pubblicato oggi dal Mase sono ammontati a novembre a 5,58 miliardi di mc, il 27% in meno rispetto allo stesso mese del 2021.
Le importazioni sono assommate nel mese a 4,74 mld mc (-20,1%), con la principale direttrice che si conferma l’Algeria con 1,92 mld mc (-0,1%). Al secondo posto il nodo Tap di Melendugno (851 milioni mc, +7,9%), seguito da Passo Gries (280 mln mc, +163,8%) e Gela (272 mln mc, -6,7%).
Crollo del 92,8%, invece, per il gas importato dalla Russia attraverso Tarvisio, che non è andato oltre i 157 mln mc.
Ancora segni positivi per il Gnl sbarcato a novembre ai terminali di rigassificazione di Rovigo (756 mln mc), Panigaglia (315 mln mc) e Livorno (194 mln mc).
Nel mese, infine, sono rimaste pressoché invariate nel confronto con un anno prima sia la produzione nazionale (+0,5% a 283 mln mc) che le esportazioni (-0,1% a 198 mln mc), mentre le scorte sono scese del 54% a 746 mln mc.
Quanto al bilancio dei primi 11 mesi del 2022, il Mase contabilizza consumi per 66,3 mld mc (-7,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), esportazioni per 3,24 mld mc (+150,4%), importazioni per 65,61 mld mc (+0,2%) e una produzione nazionale di 3 mld mc (invariata).
L’import dalla Russia è risultato nel periodo pari a 12,65 mld mc, il 51,6% in meno a paragone dei 26,13 mld mc del gennaio-novembre 2022.
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