Embargo al greggio russo, arriva il giro di vite Ue sui trasbordi ship-to-ship

Quotidiano Energia - Arrivano le misure Ue contro l’aggiramento delle sanzioni al greggio russo attraverso operazioni di trasbordo da una petroliera all’altra (ship-to-ship), su cui hanno acceso un faro da tempo sia la Commissione europea che l’Organizzazione marittima internazionale (Imo).

I rappresentanti degli Stati membri Ue, riuniti ieri al Coreper, hanno infatti approvato l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, a meno di due mesi dall’introduzione del decimo.

Il nuovo pacchetto è incentrato proprio sulle triangolazioni che permettono alla Russia di ridurre gli effetti dell’embargo Ue. In particolare, le navi sospettate di trasportare carichi di greggio di origine russa potranno essere bandite da tutti i porti dell’Unione.

Le sanzioni, che dovrebbero essere adottate formalmente entro la fine di questa settimana, richiederanno agli Stati membri di verificare i trasporti potenzialmente sospetti. Le precisazioni sulle modalità di esecuzione di tali verifiche saranno tuttavia pubblicate in seguito, come da prassi.

L’accordo al Coreper è arrivato all’unanimità ma dopo una lunga discussione tra i 27, che ha dovuto superare soprattutto l’opposizione della Grecia (le cui navi sono tra le principali indiziate delle triangolazioni ship-to-ship). Secondo indiscrezioni, Atene ha dato il suo voto solo dopo che l’Ucraina ha accettato di eliminare alcuni armatori greci dalla lista delle “società sponsor della guerra”.

Il ministro dell’Economia e del Clima tedesco Robert Habeck, che sin dallo scorso febbraio premeva per l’introduzione di misure contro l’elusione delle sanzioni, ha salutato con soddisfazione la decisione del Coreper, che include anche la fine delle esenzioni alle importazioni di greggio russo via oleodotto concesse dall’embargo scattato il 5 dicembre 2022.

“La possibilità di acquistare petrolio russo via oleodotto non si applica più a Polonia e Germania”, ha annunciato Habeck in una nota, sottolineando che “ciò che è già stato attuato in Germania dall’inizio dell’anno viene ora sancito anche legalmente”. Il mercato, ha spiegato il ministro, “si è reso indipendente con successo ricorrendo a fonti di approvvigionamento alternative, quindi è logico che questo sia ora formalizzato”.

In base all’undicesimo pacchetto di sanzioni, che ha anche congelato gli asset nella Ue di ulteriori 71 individui e 33 entità accusati di sostenere la guerra in Ucraina, “potranno essere attuate misure nei confronti di singole imprese di Paesi terzi”, ha concluso Habeck.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha definito il nuovo pacchetto di sanzioni “un ulteriore colpo alla macchina da guerra di Putin attraverso restrizioni alle esportazioni più severe e uno strumento anti-elusione”.

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