Quotidiano Energia - “Non possiamo permetterci il lusso di perdere un solo kWh”. Lo ha detto la ministra della Transizione spagnola, Teresa Ribera, presentando il “Piano shock per il risparmio energetico e la gestione della climatizzazione” preannunciato venerdì dal primo ministro Pedro Sánchez, cui seguirà a fine settembre un Piano di emergenza con ulteriori misure di risparmio energetico e azioni di solidarietà con il resto della Ue.
Approvato lunedì 1° agosto dal consiglio dei ministri, il “Plan de choque” fornisce una serie di indicazioni per il risparmio, che per gli edifici pubblici e il settore commerciale saranno obbligatorie mentre per i cittadini solo raccomandate. “Il cambiamento dei comportamenti può ridurre la domanda di gas e petrolio del 5% nel breve-termine”, ha sottolineato Ribera.
Gli spazi refrigerati e riscaldati dovranno mantenere la temperatura tra i 19 e i 27 °C e le porte dovranno essere dotate di sistemi di chiusura automatica. Inoltre, le vetrine dovranno essere spente alle 22:00 e alla stessa ora dovranno essere chiusi gli edifici pubblici.
Nell’ambito del Piano vengono poi stanziati 350 milioni di euro per l’efficienza energetica: 100 mln € per gli edifici esistenti nel settore terziario, 100 mln € per estendere fino a giugno 2023 il programma di efficienza nell’industria e 150 mln € per il primo bando di un programma di finanziamento per progetti innovativi di accumulo ibridati con la generazione rinnovabile.
Il ministero della Transizione ha inoltre presentato nove norme per snellire le procedure autorizzative per le reti e le infrastrutture elettriche, per l’immissione di gas rinnovabili nei gasdotti e per lo stoccaggio e l’autoconsumo.
Ribera ha anche annunciato che il 22 novembre si svolgerà la quarta asta Fer, che assegnerà 1.800 MW fotovoltaici e 1.500 MW eolici per un totale di 3.300 MW, che secondo la ministra permetteranno un risparmio di gas di 11.000 GWh all’anno equivalente al 2,9% del consumo spagnolo di questa fonte nel 2021.
Il 25 ottobre si terrà la terza asta per il solare termoelettrico, le biomasse e il fotovoltaico distribuito, che metterà a gara un totale di 520 MW.
Il ministero della Transizione ha infine lanciato, sempre ieri, una consultazione sull’aggiornamento del Pniec spagnolo.
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