Ambiente e Energia
Mercoledì 30 Novembre 2022
Corrono investimenti nei rifiuti in Italia, +60% nel 2021
Corrono gli investimenti nel settore dei rifiuti in Italia, come non era mai avvenuto in precedenza: nel 2021 sono arrivati a oltre 900 milioni (+59,6% rispetto al 2020), sfruttando anche la scia delle opportunità derivanti dal Pnrr. Ma il rifiuto aumenta anche in termini di valore della produzione aggregato, pari a 13,1 miliardi di euro (+11% sull'anno precedente), e un Ebitda ('utile prima di oneri finanziari, tasse, svalutazioni e ammortamenti) di 2 miliardi (+17%). È il quadro che emerge dal Was Report 2022, il rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti in Italia realizzato dalla società di consulenza Althesys.
Nel 2021, l'ammontare complessivo degli investimenti ha raggiunto i 912 milioni di euro, con un incremento del 59,6% sul 2020, quando erano pari a 571,3 milioni di euro. L'anno scorso i principali 124 top player hanno registrato un valore della produzione aggregato di 10,26 miliardi di euro, +9% circa rispetto all'anno precedente.
Acquisizioni e fusioni sono aumentate nel 2021 del 67%, passando a 35, contro le 21 registrate nel 2020. Tra gli ambiti esplorati ci sono lo sviluppo commerciale del «waste-to-chemical», la valorizzazione degli pneumatici fuori uso per ottenere prodotti chimici ed energetici sostenibili e la pirolisi per il trattamento del plasmix.
Oltre un terzo delle imprese è attivo nel comparto dei rifiuti speciali, che ha visto un aumento del 10,6% dei volumi.
Trend positivo anche per la redditività nel 2021, con un Ebitda/Vp medio del 16% per i maggiori 50 player e un valore della produzione aggregato di 2,77 miliardi di euro. La distribuzione geografica vede il 50% delle aziende operanti nelle regioni settentrionali, il 14% in quelle del Centro e il 36% nel Sud.
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