(ANSA) - BOLOGNA, 30 SET - Da domani primo ottobre scattano in Emilia-Romagna le misure anti-smog previste dalla Regione, fra cui limitazioni alla circolazione e il divieto di utilizzo - in presenza di riscaldamento alternativo - degli impianti di riscaldamento a biomassa più inquinanti. Rimini però decide diversamente: il sindaco Jamil Sadegholvaad (Pd) sceglie "in questa fase" emergenziale per il caro energia di "non inserire le norme che vietano l'uso di camini e stufe" e chiede alla Regione "una ulteriore valutazione su questo aspetto".
Rimini conferma le limitazioni alla circolazione stradale previste dal Piano aria integrato regionale (Pair 2020) e dal nuovo accordo di bacino Padano, con annessa stretta emergenziale in caso di sforamento previsto dei livelli di inquinanti. Non ci saranno però i divieti per l'uso domestico di camini aperti, caminetti, stufe a legna o pellet fino a classe 2, che il piano vieta per i territori sotto i 300 metri di altitudine.
"In questo momento - sottolinea il sindaco - non posso non tenere conto della vera e propria emergenza energetica, con il caro bollette che si sta abbattendo come una mannaia sulle spese e sulle condizioni di vita delle famiglie, e che ancor più si abbatterà nelle prossime settimane. Tutto ciò ha già costretto e costringe la popolazione a attivare sistemi di riscaldamento più economici o tradizionali, in attesa che la bolla che crea i rincari di gas e energia elettrica torni almeno a una parvenza di sostenibilità. È una fase emergenziale e in una fase emergenziale, almeno temporaneamente, si devono contemperare tutte le problematiche". Alla Regione chiede "di provvedere a una ulteriore analisi che, magari, porti a una deroga alle disposizioni per camini e stufe almeno nei mesi più freddi dell'inverno". (ANSA).
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