ANSA/ Elezioni in Angola, verso la riconferma di Lourenco

(di Rodolfo Calò) (ANSA) - IL CAIRO, 25 AGO - Nonostante i suoi problemi economici e sociali, l'Angola avrebbe scelto di affidarsi per altri cinque anni al suo presidente uscente, João Lourenço, anche se l'opposizione dell' "Unita" guidata dal sessantenne Adalberto Costa Junior ha insidiato il suo storico partito di maggioranza "Mpla" così mai era avvenuto negli ultimi 30 anni.

Questo almeno il quadro che emerge quando, ancora nel tardo pomeriggio, era stato scrutinato l'86% delle schede delle elezioni svoltesi mercoledì. Il "Movimento popolare di liberazione dell'Angola" (Mpla) che ha governato il Paese dell'Africa australe per quasi 50 anni dopo l'indipendenza dal Portogallo, avrebbe ottenuto il 52% delle preferenze a fronte del 43% attribuito all' "Unione nazionale per l'indipendenza totale dell'Angola" (Unita), da sempre all'opposizione.

In Angola non vi sono elezioni "presidenziali" e il capo di Stato diventa automaticamente il capolista del partito che vince le legislative. Non è chiaro quando dovrebbe arrivare il il risultato finale, seppur provvisorio. C'è poi il rischio di contestazioni che, come avvenuto in passato, potrebbero far slittare l'annuncio ufficiale di settimane.

Lo scarto fra Mpla e Unita al momento è di nove punti, lo stesso che separò le due formazioni nelle prime elezioni multipartitiche, quelle del 1992, mentre nelle quattro precedenti tornate vi erano stati scarti molto maggiori: 61% a 27 per il partito di governo nella più recente, quella 2017, con un picco di 82% a 10 nel 2008.

Lourenco, 68 anni, ex-generale formatosi nell'Urss, era stato scelto a succedergli nel 2017 da José Eduardo dos Santos, il leader che aveva guidato l'Angola per 38 anni dal 1979 e che è morto il mese scorso in Spagna.

A Lourenco viene riconosciuta l'attuazione di riforme di vasta portata, compreso il rafforzamento della trasparenza e dell'efficienza finanziaria nelle organizzazioni parastatali, la lotta al nepotismo e alla corruzione prima dilaganti e la promozione di politiche favorevoli alle imprese per attirare gli investitori stranieri.

Nel Paese che attualmente rivaleggia con Nigeria e Libia quale massimo produttore di petrolio in Africa, anche sotto Lourenco l'oro nero non è riuscito ad alleviare la crisi economica contraddistinta da Pil da sette anni negativi o sotto il +1%, inflazione da un anno sopra il 20%, quota di popolazione povera in crescita al 41% del totale. Un quadro fosco cui di recente si è aggiunta anche una grave siccità. (ANSA).

© RIPRODUZIONE RISERVATA