(di Francesco Carbone) (ANSA) - ROMA, 19 AGO - I 140 tra maiali e cinghiali della Sfattoria degli ultimi, salvati da allevamenti, maltrattamenti o prelevati in zone cittadine, al momento sono salvi dall'elettroshock: il Tar del Lazio ha infatti decretato lo stop agli abbattimenti. Almeno fino al 12 settembre prossimo, data in cui fissata la decisione collegiale. I giudici amministrativi chiedono inoltre alle parti (l'associazione e la Asl Roma 1) di confrontarsi per trovare possibili soluzioni per questi animali che, pur essendo registrati come animali di compagnia ed essendo ''sani'', hanno la sventura di essere in zona rossa per la peste suina.
Gli avvocati dell'associazione sono comunque ottimisti sugli sviluppi futuri e ritengono che il destino degli animali non sia affatto 'segnato' anche dopo il 12 settembre. La vicenda prosegue dunque tra ordinanze, ricorsi e cavilli legali. Ma intanto la Sfattoria vince un primo round. Soddisfatte le associazioni animaliste che hanno supportato, anche legalmente, l'associazione.
Il caso risale a inizio mese quando la Asl ha emesso un'ordinanza di abbattimento. Nelle scorse ore, in teoria, l'abbattimento sarebbe stato possibile. Ma Sfattoria continuava a spiegare: "I nostri animali sono sanissimi, tutti microchippati e registrati al registro nazionale come animali da compagnia. Abbatterli sarebbe una mostruosità". Da questa certezza più volte ribadita il nuovo ricorso e la decisone odierna del Tar.
"Finalmente - spiegano i legali dell'associazione - il giudice amministrativo, Concetta Anastasi, con il decreto n.
5396 ha fatto chiarezza sulla incredibile vicenda. Il Tar ha, infatti, disposto a chiare lettere, pur affidando alla Asl il compito di vigilare, la sospensione dell'abbattimento dei suidi detenuti presso la Sfattoria degli Ultimi fino al 12 settembre.
Sulla base delle richieste della difesa della rappresentante dell'associazione Paola Samaritani, insieme alle associazioni OIPA, LEIDAA, EMPA, LNDC Animal Protection, Le.Al Odv, Tda - Comitato Tutela Diritti Animali, costituite nel ricorso, è stato riconosciuto che la detenzione degli animali è in piena biosicurezza ma, soprattutto, ha sposato i contenuti della minuziosa relazione tecnico/veterinaria depositata dai legali ieri circa la inoffensività degli stessi per assenza di psa".
La richiesta resta comunque quella di "intavolare un tavolo tecnico con le parti istituzionali coinvolte, e cioè la Regione Lazio, il Sindaco di Roma e il Commissario Straordinario per la peste suina. Incontro del quale però non si ha ancora data certa". Soddisfatte chiaramente le associazioni: "Gli abbattimenti sono definitivamente sospesi fino al 12 settembre, data in cui fissata la decisione collegiale" del Tar. Insomma ci sarebbe stato "un vero e proprio ribaltone rispetto all'ultimo decreto (del Tar, ndr), che prescriveva il monitoraggio (della Asl, ndr) ed eventualmente l'abbattimento". Sulla situazione era intervenuto oggi anche il Codacons: "Bisogna trovare soluzioni incruente: almeno, in assenza di patologie tra gli animali. La salute pubblica è cruciale e a volte richiede provvedimenti anche drastici, ma al centro di tutto dev'esserci sempre il buon senso". (ANSA).
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