(ANSA) - MANAROLA, 11 OTT - La riforestazione di posidonia oceanica nell'Area marina protetta delle Cinque Terre entra nel vivo. Il progetto 'Green sea', guidato dall'International School for Scientific Diving in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e della Vita dell'Università di Genova e con il sostegno di Fondazione Deutsche Bank Italia, mira a ripristinare uno degli ecosistemi marini più preziosi del Mar Mediterraneo.
Nei giorni scorsi i ricercatori hanno piantato le prime talee di posidonia oceanica nella prateria sottomarina di Monterosso al Mare (La Spezia), una delle più ampie del levante ligure. Il sito è particolarmente importante perché studiato sin dagli anni '80 e '90, quando l'Area marina protetta delle Cinque Terre era ancora in fase di istituzione.
La posidonia oceanica non è solo una pianta marina: è una vera alleata nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Produce ossigeno, fino a 20 litri al giorno per ogni metro quadrato, e contribuisce a proteggere le coste dall'erosione. Ogni ettaro di posidonia può produrre fino a 20 tonnellate di sostanza organica all'anno, offrendo rifugio e cibo a moltissime specie marine. Ripristinare le praterie significa salvaguardare un intero ecosistema.
Per l'intervento è stata adottata una tecnica innovativa di riforestazione subacquea, ispirata a metodi già impiegati con successo in ambiente terrestre. I biologi hanno utilizzato biostuoie biodegradabili in fibra di cocco, su cui sono state ancorate manualmente le talee di posidonia, raccolte tra quelle sradicate naturalmente dalle mareggiate o dalle ancore delle barche. Ogni biostuoia è stata suddivisa in nuclei, ciascuno composto da venti talee.
Le piante impiegheranno qualche mese per mettere radici e iniziare a espandersi, fino a coprire un'area complessiva di 100 metri quadrati. Il monitoraggio sarà cruciale: per almeno due anni, gli esperti seguiranno da vicino lo sviluppo delle piante per valutarne il successo.
Il progetto 'Green Sea' non si limita a ripristinare la posidonia esistente, minacciata dalle attività umane. Ha anche l'obiettivo di identificare le tecniche di riforestazione più efficaci e le condizioni ideali per il reimpianto, come la profondità ottimale per far attecchire le piante. (ANSA).
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