Africa, stop commercio illegale legname

ROMA - Un'accordo importante per lo sviluppo sostenibile e legale dell'industria del legno in Africa è stato raggiunto a Brazzaville (Congo) con i principali Paesi produttori e le organizzazioni del settore per combattere il commercio illegale di legname nel bacino del Congo.

Con una superficie di 300 milioni di ettari, il bacino del Congo ospita la seconda più grande foresta tropicale del mondo.

È anche però un grande fornitore di legname illegale, parte di un commercio mondiale che costa ai governi circa 10 miliardi di dollari l'anno in termini di entrate fiscali perdute a livello mondiale.

I sei Paesi africani - la Repubblica del Congo, il Camerun, la Repubblica Centrafricana, la Repubblica Democratica del Congo, la Costa d'Avorio e il Gabon - hanno adottato la "Dichiarazione di Brazzaville", per la prima volta, prendendo un impegno formale per lo sviluppo sostenibile e legale dell'industria del legno nella regione.

La Dichiarazione di Brazzaville impegna i partner ad attuare misure che migliorino il monitoraggio del legname, la trasparenza e la governance nel settore forestale. "Dobbiamo far sì che le nostre risorse forestali contribuiscano allo sviluppo dei paesi di questa regione", ha detto Raymond Mbitikon, Segretario esecutivo della Commissione Forestale Centrafricana (Comifac).

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