StoryLab / Bergamo Città
Lunedì 20 Luglio 2020
Voglia di gelato... a fine Ottocento
Il gusto dell’estate nella città del passato
Da Storylab una carrellata di scatti «golosi» con i carretti dei gelatai che nei mesi estivi passavano per le strade di Bergamo e provincia.
Gelati, gelati e carretti. Storylab questa volta ci porta alla scoperta delle estati del passato, quando nelle vie di Bergamo e nei paesi della provincia era facile imbattersi nei carretti dei gelatai con il loro carico di fresca dolcezza per tutti. La foto in apertura, scattata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, è stata condivisa da Sergio Meli e mostra un gelataio in Porta Nuova. In primo piano si vede bene il carretto, che veniva spinto a mano, e i contenitori con i gusti (tre, a quanto sembra).
Al centro del viale si vede la vettura trainata dai cavalli che portava i clienti dalla stazione all’albergo Italia in contrada Prato (l’attuale via XX Settembre): all’epoca era il più rinomato della città e poteva assicurare, in inverno, camere riscaldate a vapore. Sullo sfondo il Sentierone con i vecchi edifici della Fiera e, più indietro, l’inconfondibile skyline di Città Alta. A seguire, un altro scatto interessante, condiviso da Duccio Crusoe, risalente agli anni Cinquanta: si tratta di un gelataio nei pressi della stazione, con il carretto a pedali. I lettori di Storylab raccontano che il gelataio si chiamava Mosena. I Mosena erano tre fratelli, originari del Bellunese, di Forno di Zoldo, considerata un po’ la patria dei gelatai. Si trasferirono a Bergamo nel 1937, poi un fratello aprì bottega a Riva del Garda e un altro si mise a vendere nella zona di Palazzolo. Uno solo restò a Bergamo ed è quello della foto qui sotto.
Sempre degli anni Cinquanta, uno scatto condiviso da Gimmi Capelli: il gelataio Emilio Cugini di Vall’Alta (Albino) con un bellissimo carretto in legno trainato da un cavallo.
Qui di seguito, uno scatto dalla fine degli anni Settanta, condiviso da Giuseppe Preianò: il gelataio di via XX Settembre. Si trovava all’ingresso della galleria (allora detta dell’Upim) che collega le vie XX Settembre e Sant’Orsola. Moltissimi lettori di Storylab ricordano con affetto quel gelataio (del Bar Briciola) e raccontano che un cono costava 300 lire, come si vede anche nel cartello. Era un gelataio «tecnologico»: con un’apposita macchina infatti spillava direttamente il gelato sul cono, una magia che affascinava i bambini di allora. Tra le «specialità» più richieste dai golosi - grandi e piccini - c’era il cono di panna montata cosparso di cannella o cacao.
E infine, un altro scatto dal centro di Bergamo, senza data, condiviso da Giuliano Rizzi: un gelataio con il suo carretto a pedali. Atmosfere di una Bergamo d’altri tempi che riaffiorano dagli scatti condivisi dai lettori di Storylab.
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