Via Statuto, tuffo nel passato: un secolo fa (quasi) come oggi

La foto Via Statuto in uno scatto datato 1929 apparso su Storylab.it. È passato quasi un secolo, ma questo angolo della città è ancora ben riconoscibile oggi. Dal quartiere è sparito il vecchio tram della linea 2, l’ospedale si è trasferito.

Dopo tante foto di vie e piazze nel cuore della città, questa immagine d’epoca allarga il nostro sguardo «fuori» dal centro: siamo in via Statuto. Lo scatto, pubblicato su Storylab.it da Roberto Brugali e tratto dall’Archivio Lucchetti, è datato 1929 e ci mostra la zona di via Statuto all’incrocio tra le vie Nullo, Garibaldi e Mazzini. È passato quasi un secolo da allora, eppure questo angolo della città oggi è molto simile. Il quartiere si è sviluppato nel corso dei decenni, ma gli antichi palazzi sulla sinistra e sulla destra non hanno perso la loro fisionomia originaria e sono ben riconoscibili ancora oggi. È invece sparita la piccola edicola visibile sulla destra, così come i binari del tram.

A poche centinaia di metri da qui nel 1930 nacque l’ospedale «Principessa di Piemonte», inaugurato alla presenza di Umberto II e Maria José

Era il tram della linea 2 Borgo Santa Caterina-via Statuto, un collegamento molto importante per la città, soprattutto a partire dal 1930, anno in cui in questa zona fu inaugurato l’Ospedale Maggiore «Principessa di Piemonte», che negli anni Settanta cambiò denominazione in «Ospedali Riuniti». L’ospedale, che prese il posto dell’antichissimo ospedale di San Marco in centro città, fu completato in soli tre anni e inaugurato il 20 settembre 1930 alla presenza di Umberto II di Savoia – in seguito soprannominato il «Re di maggio» per la breve durata del suo regno nel ’46 – e della moglie, la principessa Maria José. Oggi gli edifici del vecchio ospedale ospitano l’Accademia della Guardia di Finanza e tutta l’attività sanitaria è (dal 2012) alla Trucca nel nuovo ospedale «Papa Giovanni XXIII». Il tram invece fu sostituito nel 1952 da autoservizi. Ecco il confronto tra ieri e oggi con lo scatto del nostro Beppe Bedolis.

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