Vierchowod: «Atalanta in A»

C’era anche Pietro Vierchowod, sabato pomeriggio, ad assistere a Como-Atalanta, cioè al suo derby personale. Lo zar - 45 anni, 20 campionati, due scudetti e 562 presenze in serie A, tre mondiali e 45 presenze in azzurro - è infatti bergamasco di nascita e comasco d’adozione. Pertanto a Como-Atalanta, giocata a due passi da casa, non poteva mancare.

«La partita non si prospettava certo equilibrata, ma sono legato a Bergamo e m’interessava verificare alcune cose. Ho avuto la conferma che in questa serie B esistono differenze di valori enormi. Chi ha giocatori di qualità sta in alto, chi ha solo pedalatori arranca».

È un complimento all’Atalanta?

«E un appunto al Como. Ma il discorso è generale: tra un gruppo di squadre e il resto del campionato ci sono divari che sembrano abissi. Il torneo a 24 squadre non ha certo fatto bene al livello medio delle contendenti...».

Ma lei Como-Atalanta se l’aspettava così?

«Io per la verità mi aspettavo che l’Atalanta facesse di più. Il Como ha disputato una delle peggiori partite della stagione. Una prestazione imbarazzante. Io quando non sono in tribuna vedo le partite in tv e male come sabato l’ho visto pochissime volte».

Infatti l’Atalanta ha vinto 3-0.

«Questo non si discute. Ma pensavo che l’Atalanta prendesse subito in mano l’incontro e lo chiudesse in fretta. Invece per mezz’ora l’ho vista giocare in contropiede. L’Atalanta poi è via via cresciuta e dal gol del vantaggio per i nerazzurri la partita è diventata una sorta di allenamento con tiri in porta. Ma io ho visto un’Atalanta in difficoltà sul piano fisico».

Ma l’Atalanta andrà in serie A?

«Io credo di sì, ma deve assolutamente crescere sul piano fisico se non vuole correre dei rischi. L’Atalanta ha un buon calendario, ci sono ancora molti scontri diretti da giocare. E poi ha giocatori di qualità».

Qualche nome.

«Innanzitutto Montolivo. Il Pinardi che ho visto a inizio stagione era determinante, ho letto che prima di fine anno rientrerà anche Budan. E poi c’è Gautieri che in serie B fa la differenza. Ho giocato con lui a Piacenza, so che è velocissimo, esperto, furbo come pochi. E il modo in cui sa fare contropiede lui in serie B è devastante, perché in un modo o nell’altro o segna direttamente oppure arriva sempre sul fondo e mette la palla in mezzo, come ha fatto con Saudati sull’1-0. E Saudati è un’altra certezza».

(13/04/2004)

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