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(Foto di Magni Paolo Foto)
Solo alle 23 di stasera si capirà se quel saluto alla Nord se quel saluto alla Nord è stato un addio o un arrivederci. Nemmeno Bonaventura ieri poteva sapere se quella di ieri è stata la sua ultima partita da atalantino. Chi è stato l’atalantino più bravo? Vota il sondaggio
Solo alle 23 di stasera si capirà se quel saluto alla Nord se quel saluto alla Nord è stato un addio o un arrivederci. Nemmeno Giacomo Bonaventura ieri poteva sapere se quella di ieri è stata la sua ultima partita a Bergamo con la maglia dell’Atalanta.
È stato il primo a rientrare negli spogliatoi a fine partita salutando la Curva Pisani e ricambiando gli applausi, come era stato il primo a uscire dal tunnel per il riscaldamento. Strana estate, quella di Jack, perché quando sembrava finita e la sua permanenza a Bergamo scontata, si è ravvivata nel finale giusto per riservargli la partita forse più difficile da affrontare.
In tribuna c’è anche Giocondo Martorelli, il suo agente, costantemente al telefono. «Come andrà a finire? Da questo momento può succedere qualsiasi cosa», sospira a fine partita tra una chiamata e l’altra.
C’è l’Inter all’orizzonte, se sarà anche nel suo destino lo si scoprirà oggi. C’è tempo fino alle 23. Bonaventura è un obiettivo concreto, il preferito di Mazzarri se Lavezzi restasse un sogno di fine estate. Ma non è così semplice, perché se l’Atalanta per un’offerta tra gli 8 e i 10 milioni (magari con il prestito di Mbaye) non opporrà resistenza, l’Inter prima deve cedere Guarin.
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