Difensori centrali in arrivo ma...
Cherubin e Stendardo ok a San Siro

Ennesima prova della scarsa coerenza che accompagna il calcio. Prima della sfida con l’Inter, la razionalità non era dell’Atalanta perché si sarebbe presentata alla Scala del calcio nazionale con una difesa raccapezzata qua e là con le riserve dichiarate Cherubin e Stendardo giocoforza schierate in attesa degli annunciati rinforzi.

Risultato: i migliori e unanimi consensi se li è appropriati proprio il reparto arretrato con la copia dei non accreditati centrali sugli scudi a fine partita. Viceversa, sempre alla vigilia, si pensava sul positivo in chiave offensiva disponendo di un Denis, puntuale con il gol allo stadio Meazza e con bomber Pinilla pronto a subentrargli in corsa. Anche qui la solenne smentita visto che il portiere avversario è rimasto costantemente a pensare ai fatti suoi.

Ma torniamo alla difesa, autentico tormentone estivo firmato da media e tifosi. Certo, con le contemporanee cessioni di Benalouane e Zappacosta e la mancata permanenza di Biava, auspicarne in fretta le rispettive sostituzioni rientrava nella norma più cristallina. A ore il brasiliano Toloi colmerà ufficialmente uno dei vuoti seguito in rapida successione da un secondo innesto di peso (Paletta?).

Diamo loro subito il benvenuto, ci mancherebbe. Con questo, però, diamo a Cherubin e Stendardo ciò che ampiamente si meritano. Anche perché siamo di fronte a giocatori con un decoroso curriculum da mostrare a chiunque. Per di più, da come si è toccato con mano nella gara d’esordio, entrambi hanno dimostrato di aver già raggiunto una condizione di forma invidiabile. Valore aggiunto la reattività e solidità mentale, sapendo la certificabile candidatura a cedere la maglia da titolari, da un momento all’altro, ai nuovi innesti. Se non addirittura a dover preparare in fretta le valigie dal momento che le richieste non difettano affatto. Nessuna stranezza sulla vicenda, s’intende: anche questo riserva e non solo da adesso il bizzarro mondo del pallone.

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